A venti mesi dalla chiusura dello stabilimento auto, nella cittadina si sono persi 3.500 posti di lavoro e 54 attività imprenditoriali hanno chiuso i battenti.

Al ministero dello Sviluppo economico l'incontro tra Regione Siciliana, Confindustria, azienda e sindacati.

Il presidente della Regione: "Ci siamo resi conto che non c'è scelta. L'aumento dell'Irpef rimane. Il rischio, infatti, sarebbe stato quello di non poter erogare circa un miliardo alle imprese".

Alcuni investitori che fanno capo a Radiomarelli, società svizzera con sede a Lugano, sarebbero disponibili a rilanciare lo stabilimento Fiat di Termini Imerese e l'area industriale.

Il primo cittadino ha incontrato a Roma il Ministro Flavio Zanonato con il quale ha affrontato i temi legati alla situazione dell’industria metalmeccanica e del suo indotto nel palermitano.

L'uomo forte di Fiat si dice disponibile al confronto con la Fiom e alla "pace sindacale". Ma mette paletti precisi.

Il Lingotto, intanto, esercita la terza opzione per acquistare una quota del 3,3% di Chrysler da Veba, il fondo di assistenza sanitaria dei pensionati della casa di Detroit.

Manifestazione davanti agli uffici della prefettura. L'assessore regionale al lavoro rassicura sulla modifica dell'accordo-quadro sugli ammortizzatori sociali. Il leader della Fiom, Landini: "Necessari investimenti per lo sviluppo".

Oltre 200 lavoratori dell'indotto Fiat e Fincantieri hanno protestato sotto la sede della Fiom e della Uim.

Dopo le proteste a Palermo gli operai dell'indotto hanno manifestato in piazza Duomo per discutere le azioni da intraprendere.

Sit-in degli ex operai dello stabilimento di Termini Imerese al quale hanno partecipato in circa cinquecento: "Nei prossimi giorni occuperemo le sedi di diversi comuni".

Le parti sociali vogliono un confronto col presidente Crocetta.

La fabbrica è chiusa dal 31 dicembre 2011 e gli operai temono di restare senza paracadute sociale perché possono beneficiare della cassa integrazione per cessazione attività solo fino al 31 dicembre.

Roberto Mastrosimone, segretario provinciale della Fiom, chiede al governo nazionale di riaccendere i riflettori sulla vertenza della fabbrica siciliana del Lingotto, chiusa dal 31 dicembre 2011.