Il comunicato ufficiale sulle dimissioni del presidente del Teatro Stabile di Catania, con due anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato, ricevuto nel 2013 e valido fino al 2017.

E' passato l'ordine del giorno con il quale molti consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione, chiedevano le dimissioni del presidente del Consiglio di amministrazione del Teatro Stabile.

L'atto non passa, anche se l'orientamento del Consiglio è più che evidente. Per due voti manca il numero legale. L'ordine del giorno tornerà in aula per il voto, e a meno di decisioni pomeridiane da parte dello stesso presidente.

Presidente e vicepresidente hanno incontrato il sindaco Bianco e presentato un documento contenente una risposta analitica punto per punto a tutte le questioni sollevate dai consiglieri comunali, firmatari di una lettera indirizzata a Nino Milazzo.

Non accenna a spegnersi la polemica fra il Presidente Milazzo e la Commissione Consiliare Permanente. Sotto accusa la gestione dell’ente e le gravi ombre gettate sul futuro del teatro.

"Siamo convinti - scrivono - che trasparenza e chiarezza siano i migliori rimedi per svelenire quel clima avvelenato che Lei stesso denuncia. Ciò che, come consiglieri comunali e cittadini catanesi ci interessa, è capire quali siano le strade più adeguate per risollevare le sorti di un teatro".

Presentato tutto il cartellone dell'ente diretto da Giuseppe Dipasquale.

Un incontro che ha il sapore di un dialogo tra amici: Nello Musumeci, il giornalista Nino Milazzo e l’ingegnere Gaetano D’Emilio faranno una passeggiata nella storia catanese dal dopoguerra alla fine della prima Repubblica avendo come traccia il libro “Scelba Magrì Drago e il Governo della Balena Bianca”.