Il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, interviene nella questione che ha investito il Colle e la procura di Palermo. Difende i suoi colleghi - "hanno agito in buona fede" - e sostiene di non aver subito pressioni da Napolitano. "Ora la questione è in buone mani" ha concluso.

Le intercettazioni cui partecipa il Presidente della Repubblica, anche se indirette, "non possono essere in alcun modo valutate, utilizzate e trascritte": è quanto si legge nel decreto con cui il Capo dello Stato ha promosso il conflitto di attribuzione (nella foto il palazzo del Quirinale).

Le intercettazioni cui partecipa il Presidente della Repubblica, anche se indirette, "non possono essere in alcun modo valutate, utilizzate e trascritte": è quanto si legge nel decreto con cui il Capo dello Stato ha promosso il conflitto di attribuzione (nella foto il palazzo del Quirinale).

Rosalba Volpicelli, ex dipendente dell'Università di Palermo, coinvolta nello scandalo degli esami fasulli all'Ateneo palermitano è tornata in libertà. La procura si avvia a chiedere il rinvio a giudizio per 24 indagati. Ma l'indagine continua.

Alti ufficiali dell'Arma, politici e boss mafiosi: l'avviso di chiusura indagini ha raggiunto 12 persone. Ma nel documento non compare la firma del procuratore capo, Francesco Messineo (nella foto) e di uno dei pm che ha seguito l'inchiesta, Paolo Guido.

“Non mi sorprende la notizia della mia iscrizione nel registro degli indagati. Il teorema che lo Stato, e non pezzi o uomini dello Stato, abbia trattato con la mafia è vecchio di almeno venti anni, ma non c’è ancora straccio di prova che possa confortarlo di solidi argomenti. Per quanto mi riguarda, sono stato ministro […]

“Non mi sorprende la notizia della mia iscrizione nel registro degli indagati. Il teorema che lo Stato, e non pezzi o uomini dello Stato, abbia trattato con la mafia è vecchio di almeno venti anni, ma non c’è ancora straccio di prova che possa confortarlo di solidi argomenti. Per quanto mi riguarda, sono stato ministro […]

La decisione della procura di Palermo dopo l'appello di intellettuali e giuristi. In particolare i magistrati vogliono fare luce su alcuni documenti che il leader comunista siciliano voleva consegnare a 5 professori universitari pochi giorni prima di essere ucciso (nella foto d'archivio la scena del crimine).

La decisione della procura di Palermo dopo l'appello di intellettuali e giuristi. In particolare i magistrati vogliono fare luce su alcuni documenti che il leader comunista siciliano voleva consegnare a 5 professori universitari pochi giorni prima di essere ucciso (nella foto d'archivio la scena del crimine).

Il commercialista Vincenzo Di Liberti ha presentato un conto "salato" per valutare i beni del "re mida" della Sanità. La procura di Palermo, invece dei 9 milioni e 740 mila euro richiesti ne ha liquidato 190 mila. Ma il professionista non ci sta e ricorre ai giudici.

Nel mirino del pm Geri Ferrara (nella foto) le abitazioni private, i lidi, i centri commerciali e le strutture turistiche che gettano in mare i rifiuti nelle acque costiere che da Carini arrivano nella zona del Villaggio dei Pescatori di Villagrazia di Carini. Responsabili della salvaguardia delle coste i sindaci di Torretta, Carini e Capaci nel Palermitano.

“Apprendo da notizie di stampa di un’indagine in seno alla quale sarei persona indagata del reato di  concorso in bancarotta fraudolenta per aver svolto in passato la sola attività di legale in favore della Pea spa. Sorprende innanzitutto che l’informazione sia divulgata a mezzo stampa, prim’ancora di ricevere alcuna comunicazione al riguardo dall’autorità giudiziaria procedente. Per […]

“Apprendo da notizie di stampa di un’indagine in seno alla quale sarei persona indagata del reato di  concorso in bancarotta fraudolenta per aver svolto in passato la sola attività di legale in favore della Pea spa. Sorprende innanzitutto che l’informazione sia divulgata a mezzo stampa, prim’ancora di ricevere alcuna comunicazione al riguardo dall’autorità giudiziaria procedente. Per […]

Valeria Grasso ha paura. Per sé e per i suoi figli. La preoccupazione l’ha scolpita in volto mentre cammina nervosamente per i corridoi della procura di Palermo. “A che gioco giochiamo?” si chiede mentre fa anticamera per parlare col procuratore capo, Francesco Messineo che, però, non potrà riceverla perché oberato dal lavoro. Da sette mesi […]

“Il procuratore nazionale antimafia può richiedere a qualsiasi ufficio del pubblico ministero la trasmissione di atti di indagini che ritenga collegate ad altre indagini in corso presso una direzione distrettuale antimafia ed impartisce direttive sullo scambio di atti tra le diverse procure distrettuali antimafia”. In queste poche righe è contenuta la decisione del plenum del […]