Riunione al ministero per lo Sviluppo economico, stamani: l'azienda illustrerà il suo nuovo piano industriale alla luce delle scelte di disimpegno annunciate per il settore della raffinazione. L'annuncio del presidente. Vicari: "Bloccata e riavviata la produzione".

Ormai da più di una settimana gli operai non abbandonano i presidi di contrada Piana del Signore. Il prefetto di Caltanissetta, Carmine Valente, annuncia la precettazione di 50 lavoratori perché vengano garantiti sicurezza e servizi di emergenza all'interno dell'impianto.

I parlamentari scrivono a Crocetta: "“La decisione di convertire le raffinerie di Gela in deposito di greggio avrebbe un impatto devastante per il tessuto produttivo non solo della città, ma dell’intera Sicilia. In gioco ci sono centinaia di posti di lavoro".

Le segreterie confederali e provinciali dei sindacati dell'industria di Cgil, Cisl e Uil di Caltanissetta hanno deciso di convocare a Gela un attivo intercategoriale.

Migliaia le persone presenti nella Chiesa di San Giovanni Evangelista per la cerimonia funebre dell'operaio scomparso martedì scorso.

Le indagini chiariranno i contorni dell'incidente in cui ha perso la vita l'operaio Antonio Vizzini. La testimonianza della famiglia, il cordoglio a Gela.

Una dozzina di associazioni ambientaliste e di comitati locali, tra cui Legambiente, Lipu e Fiab, si costituiranno parte civile.

Le risorse erano state bloccate da alcune restrizioni ministeriali sul limite delle emissioni inquinanti. Adesso è arrivata l'intesa tra ministero ed Eni.

Il Comitato tecnico regionale di controllo ha espresso parere negativo gli impianti sotto il profilo della sicurezza. La struttura rischia la chiusura.

Il centro di stoccaggio, completato in poco meno di un anno, è costato complessivamente quasi 25 milioni di euro e si estende su 2.700 metri quadrati.

A distanza di qualche giorno dalla presentazione da parte dell'Eni del Piano industriale che prevede un investimento di 700 milioni di euro, il leader degli industriali sottolinea la necessità di "procedere, concretamente, alla fase di attuazione, con il necessario supporto delle Istituzioni e delle parti sociali".

Il progetto di ristrutturazione e di rilancio, per il quale è previsto un investimento di circa 700 milioni di euro, mira a recuperare sostenibilità economica attraverso il superamento delle debolezze strutturali del sito.

Nuova preoccupante emissione dall'impianto industriale in provincia di Messina. Preoccupati i cittadini, che chiedono un intervento da parte delle autorità.