La Corte dei conti ha assolto sette ex amministratori pubblici catanesi dall'accusa di aver causato un danno erariale di un milione di euro per compensi non dovuti ad amministratori e consulenti delle società partecipate comunali Asec trade e InvestiaCatania.

E' la proposta avanzata dalla commissione Bilancio dell'Ars all'assessore all'Economia, Luca Bianchi, nel corso di una audizione. Previsto un ddl apposito. Positivo il commento di Cgil e Uil.

"I lavoratori delle società liquidate passeranno in quelle che rimarranno in vita o alla Regione".

Il sindaco ha annunciato il rimescolamento delle deleghe sulle partecipate, la creazione di un'area per i fondi europei, incontri periodici con burocrati e sindacati ma soprattutto una riorganizzazione del Bilancio, con la poltrona del Ragioniere generale che potrebbe essere così a rischio.

L'assessore all'Economia si dice pronto a battersi contro ingiustificati ritardi nella liquidazione, assunzioni facili e stipendi esosi: “I dirigenti che non hanno tagliato i compensi o hanno violato il blocco delle assunzioni, finiranno sul tavolo della Corte dei Conti”.

Il governatore fissa per i primi giorni di marzo l'azzeramento del sistema delle partecipate, con dismissioni e accorpamenti. Nei ruoli chiave delle società anche diversi suoi fedelissimi.

La delibera dello scorso 19 novembre con cui il consiglio comunale ha stabilito la messa in liquidazione e la cessione parziale delle aziende a partecipazione pubblica, è stata al centro di un acceso dibattito organizzato da Cittainsieme. "Peccato – hanno commentato in molti – non aver discusso prima del voto".

Assieme all'assessore al ramo, Roberto Bonaccorsi, ed all'esponente del Forum catanese Acqua Bene Comune Sara Giorlando, l'associazione CittàInsieme questa sera parla della vicenda Partecipate. Dalle 20.30 la diretta video su LiveSiciliaCatania.

Il capogruppo di "Famiglia, Lavoro e Solidarietà" propone al sindaco Stancanelli di nominare nuovi assessori ed azzerare i consigli di amministrazione delle società partecipate.

Secondo gli attivisti, i consiglieri hanno dovuto votare in fretta e furia. Tuttavia  "l'unico modo per difendere i diritti e i beni comuni è partecipare".

Considerazioni, bilanci e commenti da parte di politici e sindacati al piano di riordino delle partecipate comunali approvato al fotofinish la notte scorsa

"Il tentativo di vendere le aziende partecipate del Comune non solo è sbagliato ma è l'emblema della mala amministrazione del centrodestra" Questa la posizione del segretario cittadino del Pd, Condorelli.

Il consiglio comunale di Catania ha approvato la delibera sul riordino delle partecipate. Una seduta lunga ed infuocata. Momenti di tensione causati dai lavoratori della Multiservizi spa.

"Acqua pubblica senza se e senza Spa": gli attivisti catanesi hanno esposto davanti al Municipio un lungo striscione colorato con questa scritta, aggiungendo "L'acqua è di tutti, giù le mani dall'acqua pubblica". L'obiettivo è quello di convincere i consiglieri comunali e tutta la città a non votare il Piano partecipate proposto dal Comune. E siccome l'assemblea cittadina era fissata alle 13:00 - poi spostata alle 14:35 - hanno chiamato la propria manifestazione un "lunch break" diffuso su Facebook. All'appello hanno risposto molte associazioni catanesi che si ribellano alle decisioni approvate dalla Giunta e ribattono: "Oggi per pranzo non mangiatevi i nostri servizi pubblici".

Il presidente: "Ho già chiuso le società da anni in liquidazione. I dipendenti passeranno alla Regione. Col ministro Barca stiamo pensando a una legge per prorogare i contratti dei precari. La Sicilia si costituirà parte civile nel processo sulla 'trattativa'".