Una Palermo che avrebbe potuto essere e non è stata: è questa la città che Pierfrancesco Li Donni ha voluto raccontare nel suo documentario "Il secondo tempo", che sarà proiettato il 28 novembre al Parlamento europeo di Bruxelles. I cinquantasette giorni trascorsi tra la morte dei due giudici simbolo della lotta antimafia mostreranno una Sicilia antimafia, pronta a riscattarsi.

Il procuratore nazionale antimafia: "Cosa nostra voleva mettere sotto pressione lo Stato e spingerlo a trattare. Subito dopo le stragi occorreva dare un altro 'colpettino'. Fortunatamente ciò non avvenne".

Le bombe di ieri e quelle dei tempi recenti. I morti in periodo bellico e i morti in tempo di pace. Macerie su macerie. A Palermo la guerra non è mai finita.

''Di fronte alla costa fra Palermo e Trapani" è "accertata la presenza di un gran numero di ordigni della seconda guerra mondiale".

Cosimo D'Amato è stato arrestato perché avrebbe fornito tritolo ricavato dal recupero in mare di residuati bellici, utilizzati dalla mafia per le stragi avvenute a Firenze, Roma e Milano negli anni 1993-1994. E, secondo gli inquirenti fiorentini, anche a Capaci e via D'Amelio. Decisive le rivelazioni di Spatuzza

Ecco le clamorose rivelazioni di Rosario Pio Cattafi (nella foto), arrestato la scorsa estate in quanto ritenuto capomafia di Barcellona Pozzo di Gotto, che nel 1993 avrebbe svolto il ruolo di "ambasciatore" nelle carceri per conto dell'allora numero due del Dap Franco Di Maggio. L'obiettivo era ottenere un contatto con il boss Santapaola per fermare le stragi. In cambio, dice Cattafi, "potevo promettere qualunque cosa".

ROMA- “C’è chi pensa che le stragi di Capaci e via D’Amelio abbiano matrici diverse, non soltanto mafiose. Io non sono in grado di escluderlo”. Lo ha detto Giuliano Amato, presidente del Consiglio tra il 1992 ed il 1993, rispondendo in Commissione Antimafia a domande sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. “Le technicalities dei due episodi – […]

La testimonianza del giornalista e autore del documentario sulle stragi “1367 – La tela strappata”, che lega attraverso un filo l'omicidio del generale prefetto con le stragi di Capaci e via D'Amelio. Con la differenza che, nel 1982, l'accordo Stato-mafia è andato in porto.

La testimonianza del giornalista e autore del documentario sulle stragi “1367 – La tela strappata”, che lega attraverso un filo l'omicidio del generale prefetto con le stragi di Capaci e via D'Amelio. Con la differenza che, nel 1982, l'accordo Stato-mafia è andato in porto.

"Oggi assistiamo ad una ulteriore destabilizzazione fatta da menti raffinatissime". Parole pronunciate dal procuratore nazionale antimafia alla feste del Pd.

"Oggi assistiamo ad una ulteriore destabilizzazione fatta da menti raffinatissime". Parole pronunciate dal procuratore nazionale antimafia alla feste del Pd.

”A prescindere se sia fondato o meno il conflitto di attribuzione, credo che questa iniziativa del Quirinale produca una sensazione di smarrimento. Per questo ho invitato Giorgio Napolitano a lanciare un messaggio di sostegno ai magistrati di Caltanissetta e Palermo”. Questo l’appello lanciato all’indirizzo del Capo dello Stato dal portavoce dell’Italia dei Valori e sindaco […]

"Perché fermare le indagini?". E' la replica dei rappresentanti dell'associazione di via dei Georgofili,  su quanto ha dichiarato Ingroia: "Siamo pronti a fermare l’inchiesta se sulla trattativa c’è la ragion di Stato".

"Perché fermare le indagini?". E' la replica dei rappresentanti dell'associazione di via dei Georgofili,  su quanto ha dichiarato Ingroia: "Siamo pronti a fermare l’inchiesta se sulla trattativa c’è la ragion di Stato".

Il 19 mattina a Messina sarà ricordato il Giudice e tutti i caduti nella lotta contro la mafia, mentre nel pomeriggio si partirà alla volta di Palermo per unirsi alla Fiaccolata.