Il leader delle associazioni antiracket fu indicato da Crocetta come dirigente generale del mega-dipartimento che avrebbe dovuto occuparsi degli appalti. Ma da allora, è tutto fermo. Uno stop forzato che - stando alla denuncia dei sindacati - sta creando notevoli problemi alla macchina regionale.

Risolutivo il presidente della Regione: "L'ho già nominato come dirigente del Dipartimento tecnico, si deve solo insediare e può farlo anche domani".

Era stato scelto per guidare il dipartimento che avrebbe dovuto verificare le gare e le forniture della Regione. Ma il simbolo dell'antiracket ammette: "Non ho ancora ricevuto nessuna comunicazione". Così, l'ufficio, che avrebbe dovuto iniziare a funzionare dal primo marzo, è fermo. I Cobas Codir: "Adesso il rischio è la paralisi".

Tano Grasso, leader dell'antiracket, non avrebbe i cinque anni di esperienza dirigenziale necessari. Cristina Stimolo va a capo di un dipartimento che l'ha "denunciata" per danno erariale. Anna Rosa Corsello deve ripulire la Formazione, ma pochi anni fa ha lavorato col Ciapi.

Il leader antiracket: "Venerdì sarò a Palermo per definire i dettagli con Crocetta. Gli obiettivi? Dare una sponda a chi si ribella alla mafia, tenere gli occhi aperti su ogni appalto e attirare le imprese straniere garantendo un mercato immune dalla mafia".

A vent'anni dall'omicidio dei tre pastori, un convegno a Randazzo ha ricordato il fatto di sangue ancora impunito

In occasione del ventennale dell'omicidio Spartà, organizzato dalla Fai, Federazione delle Associazioni Antiusura e Antiracket, nella sala consiliare del Comune di Randazzo, Rita, figlia e sorella dei tre pastori uccisi 20 anni fa nel Comune etneo, chiede giustizia.

Il presidente nazionale antiracket, premiato a Partinico all'interno di "Obiettivo Legalità Giuseppe La Franca": "A Natale si passa sempre per chiedere il pizzo, invito i miei colleghi a non pagare e a denunciare".

Il procuratore nazionale antimafia e il promotore del movimento antiracket hanno visitato alcuni negozi per una campagna contro il pagamento del pizzo.

Un viaggio in Sicilia, da Catania a Palermo, da Gela a Siracusa. Imprenditori coraggiosi, che hanno deciso di ribellarsi al racket delle estorsioni mafiose. Queste sono solo alcune delle storie contenute nel libro “L’isola che c’è – la Sicilia che si ribella al pizzo” di Filippo Conticello. Il volume sarà presentato sabato 6 dicembre alle […]

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