È nel 2012 che la mafia avrebbe iniziato a progettare l'attentato al pubblico ministero di Palermo Nino Di Matteo. La stagione degli incontri, di cui parla oggi Vito Galatolo, sarebbe iniziata nel dicembre di due anni fa. E spuntano i mandanti esterni a Cosa nostra.

ESCLUSIVO. Lo ha ribadito più volte: “Non sono un pentito”. Così come ha detto di non avere bisogno di alcuna protezione. Di certo c'è che Vito Roberto Palazzolo, il tesoriere di Cosa nostra, ha riempito verbali su verbali.

Il neo pentito di Bagheria, Antonino Zarcone, riempie verbali e racconta i segreti del clan di Brancaccio. Quel filo mai interrotto "con la corrente dei Graviano". E per i picicotti stipendi più ricchi.

Ecco come Salvatore Maniscalco, marito di Concetta Conigliaro, ricostruì la tragica morte della ragazza. Una testimonianza drammatica e piena di contraddizioni.

Lo scontro politico si sposta sul piano giudiziario. Le indiscrezioni sull'audizione dell'assessore alla Formazione davanti ai pubblici ministeri di Palermo che indagano sul Piano Giovani.

I verbali inediti dell'ex capo militare dei Santapaola adesso pentito: “Il busto reliquario di Sant'Agata non poteva essere portato da chiunque, ma solo da santapaoliani, mentre gli appartenenti al clan Cappello potevano portare lo scrigno”. SECONDA PUNTATA.

L'interrogatorio di Faustino Giacchetto. Il manager della pubblicità si difende puntando l'indice contro la politica: "Il Coorap serviva per pagare gli stipendi dei lavoratori della Formazione".

Nella riunione del 22 ottobre, l'esecutivo ha dato l'ok definitivo a tutti i verbali del 2012. La segretaria di giunta Nicoletti: "Niente di strano: i resoconti vengono approvati sempre per 'blocchi'". Ma gli ex assessori Venturi e Vecchio attaccano: "Mai visti quei verbali".

Ecco le clamorose rivelazioni di Rosario Pio Cattafi (nella foto), arrestato la scorsa estate in quanto ritenuto capomafia di Barcellona Pozzo di Gotto, che nel 1993 avrebbe svolto il ruolo di "ambasciatore" nelle carceri per conto dell'allora numero due del Dap Franco Di Maggio. L'obiettivo era ottenere un contatto con il boss Santapaola per fermare le stragi. In cambio, dice Cattafi, "potevo promettere qualunque cosa".

Dopo l'atto d'accusa di Marco Venturi, in esclusiva i verbali di Andrea Vecchio, che ai pm catanesi racconta di essere diventato assessore di Lombardo "su segnalazione dell'Ance", ripercorre le giunte "convocate senza formalità" con assunzioni "alla cieca" e svela l'esistenza "di un progetto iperbolico per le coste siciliane presentato da un amico del governatore.

Provenzano? “Uno scrittore”. Spatuzza? “Un balordo”. I Ciancimino? “Degli infami”. “Io se sono Riina, faccio Riina e lo faccio bene, stia tranquillo, ognuno deve fare il suo mestiere, il suo mestiere e lo deve fare bene”. Nell’ambito dell’inchiesta sulla strage di via D’Amelio entrano anche le parole di Totò Riina, interrogato dai magistrati nisseni nel 2009 e […]