Un centinaio di piante venivano illuminate ed innaffiate (nella foto) tramite l'impianto elettrico collegato abusivamente alla rete pubblica. I poliziotti hanno scoperto la serra dopo avere sentito l'odore acre proveniente dal sottoscala. E' caccia ai gestori.

L'inchiesta che ieri ha azzerato la famiglia mafiosa dello Zen svela l'inconsapevole partecipazione di alcuni bambini ai traffici di droga.

Si sentiva forte Guido Spina. Qualcuno lo aveva autorizzato a guidare la famiglia mafiosa del rione Zen di Palermo. E poteva battere i pugni sul tavolo anche al cospetto di Alessandro D'Ambrogio, che sarebbe diventato il capomafia di Porta Nuova.

Il blitz che ha portato in carcere diciassette persone svela lo spaccato desolante di un quartiere sotto il giogo mafioso. Gli affari della droga ricostruiti in diretta grazie alle microspie piazzate dalla Dia nella villa-bunker di Guido Spina.

Le immagini girate dalla Dia che riprendono l'arresto di Guido Spina nella sua villa allo Zen, diventata "roccaforte" dello spaccio di droga.

di RICCARDO LO VERSO Guido Spina, classe 1965, nonostante si trovasse agli arresti domiciliari avrebbe retto il clan mafioso dello Zen. È finito in carcere assieme ad altre sedici persone. L'inchiesta svela chi paga il pizzo, i traffici di droga e il controllo dei mafiosi sulle case popolari del rione palermitano. De Felice (Dia): "La guerra continua, in nome dei cittadini onesti". Messineo: "Allo Zen il pizzo come un prelievo tributario". Principato: "Nessun ottimismo".

Dopo la fuga è finito in arresto Vincenzo Mannoia, palermitano di 38 anni. E' stato individuato dalla polizia in viale Venere: con la macchina rubata si stava recando allo Zen.

Le immagini dei carabinieri

I carabinieri hanno denunciato due persone.

Al momento gli contestano due rapine, ma in ballo c'è l'ipotesi che possano essere gli autori degli altri colpi violenti messi a segno negli ultimi mesi in città. Tra gli arrestati, due collaboratori di giustizia coinvolti in un blitz antimafia a San Lorenzo e usciti dal programma di protezione.

Due uomini armati di pistola hanno fatto irruzione in un bar impossessandosi di quanto contenuto nella cassa, circa 100 euro. Il figlio del titolare ha colpito più volte uno dei malviventi con un coltello, ma entrambi i banditi sono riusciti a fuggire.

Il 49enne Benedetto Alfano teneva nel proprio appartamento una pistola calibro 7,65, mille cartucce e arnesi per la manutenzione delle armi.

di MONICA PANZICA Il laboratorio in cui la droga veniva tagliata e confezionata si trovava nel cuore di Ballarò. Sequestrati oltre trenta chili di sostanza stupefacente. Le indagini sono partite dall'arresto di Giuseppe Foglietta, che da bambinò scampo all'agguato in cui Cosa nostra tentò di uccidere il pentito Totuccio Contorno.

Nel giorno del secondo compleanno del centro commerciale l'immobiliare Malù consegnerà alla città i locali da adibire a uffici comunali, ludoteca e spazi didattici al servizio del quartiere Zen. Nel pomeriggio grande festa per i clienti

Gaetana Priolo, 18enne di Brancaccio, era arrivata in condizioni disperate al Buccheri La Ferla, poi era stata trasferita al Civico e ricoverata in Rianimazione. Ad ucciderla, una "fascite", ovvero la diffusione di un'infezione della bocca fino al collo e ai polmoni.