"Più differenziata e Tari scontata | Dopo lo Zen puliremo tutta la costa" - Live Sicilia

“Più differenziata e Tari scontata | Dopo lo Zen puliremo tutta la costa”

L'assessore Sergio Marino

L'assessore al Verde Sergio Marino a tutto campo: "Con le isole ecologiche sconti sulla tassa".

PALERMO – “Lo Zen è solo il primo passo, prima dell’estate interverremo su tutta la costa e poi nelle altre borgate a monte di viale Regione siciliana. Entro l’anno partirà la seconda fase della raccolta porta a porta e arriveremo al 30% di differenziata con sconti sulla Tari per i cittadini, grazie anche agli ispettori ambientali. Il Parco Cassarà? Speriamo di poter riaprire la zona verde”. Parola di Sergio Marino,da febbraio assessore comunale all’Ambiente dopo aver passato due anni e mezzo alla guida della Rap.

Un’esperienza a fianco del sindaco Leoluca Orlando che lo ha voluto in giunta affidandogli deleghe di peso come il Verde, l’Ambiente, i diritti degli animali e i rapporti con Rap e Reset. “L’intervento sullo Zen è solo un primo passo – dice Marino a Livesicilia – quello che conta è il messaggio simbolico che vogliamo lanciare: ripuliamo e, per evitare nuove discariche, occupiamo il territorio con il verde, i campi di calcetto, spazi ad uso comune. Lo abbiamo già fatto in via Palatucci, dove abbiamo posizionato i guardrail per impedire che continuassero a buttare immondizia in strada, e continueremo a farlo”. Lo Zen però non è che il primo passo di una rinnovata attenzione per le periferie: da subito toccherà a Mondello, all’intera costa fino ad Acqua dei Corsari prima dell’estate per poi, a ottobre, passare alle borgate a monte della circonvallazione come Borgo Nuovo, Bonagia, Borgo Molara, Boccadifalco. “Useremo lo stesso sistema – assicura l’assessore – prima i sopralluoghi per renderci conto di quello che serve e poi la pianificazione dei lavori. Ci occuperemo di pulire, installare cestini e panchine, sistemare le palizzate, verniciare e posizionare nuove piante dove ce n’è bisogno: un complesso di operazioni reso possibile grazie al coordinamento con le aziende fra cui la Reset che funziona, non sono più i tempi dei commenti ironici su Gesip. C’è una regia e si vede”.

Il punto dolente per Palermo però resta il Parco Cassarà, chiuso da due anni. “Stiamo parlando di un parco contaminato da amianto e metalli pesanti come il piombo, bisogna avere cautela, non possiamo aprirlo mettendo a rischio la salute dei cittadini – precisa Marino – c’è stata una conferenza di servizi alla Regione dalla quale sono scaturite alcune prescrizioni dell’Arpa e della Provincia. Adesso proveremo a dividere il percorso di caratterizzazione fra area verde e rossa: se siamo fortunati, l’area verde potrebbe aprire anche prima della rossa. I tempi li stabilisce la legge: serve la gara per la caratterizzazione, che costa 300 mila euro, poi ci confronteremo nuovamente con la Regione per stabilire gli interventi e dovremo trovare le somme per la bonifica. Per avere un quadro definito serviranno almeno altri 10 mesi. L’apertura del parco può avvenire solo in condizioni di sicurezza per i cittadini, per la parte verde speriamo che i tempi siano più brevi: se non dovessero emergere particolari problemi, speriamo di poterla riaprire entro l’anno”.

La vera sfida per il 2016 è la raccolta differenziata: “L’obiettivo del 30% entro l’anno è alla nostra portata – spiega Marino – ma potremo raggiungerlo con un servizio migliore da parte di Rap e con la collaborazione dei cittadini. La Rap ha problemi di mezzi, specie per la raccolta della plastica, ma li risolveremo grazie a un mutuo con il fondo Jessica con cui acquisteremo nuovi mezzi a metano, e a metà maggio avvieremo il porta a porta 2. Partiremo da Strasburgo, poi il centro iniziando da via Dante e infine la costa Sud: entro l’anno avvieremo il tutto. Condivido l’ipotesi degli ispettori ambientali, usando il personale Rap e di Palermo Ambiente, perché dobbiamo condurre i palermitani a fare la differenziata anche con le multe, se necessario. Inoltre realizzeremo una isola ecologica in viale dei Picciotti, in un terreno confiscato, e altre 7 saranno mobili con alcuni scarrabili: il cittadino porterà la differenziata e avrà uno sconto sulla Tari”.

C’è poi il capitolo dello smog che, come certificato dall’Arpa, è ancora un’emergenza per il capoluogo siciliano. “Le centraline della Rap sono efficienti, il sistema è datato ma i valori rilevati sono attendibili perché certificati – dice l’assessore, rispondendo a più di una polemica – la Regione ha elaborato il piano per il rilevamento della qualità dell’aria sulla base di nuove norme e a Palermo il sistema sarà ricondotto a 5 centraline che verranno localizzate in posti adatti, secondo i criteri dettati da Ue e dal ministero. Manterremo quella in via Di Blasi, ma la sposteremo di qualche centinaio di metri. A volte pur di fare opposizione si gioca sulla salute delle persone, anche se non ci sono gli sforamenti in molti casi siamo al limite e quindi dobbiamo comunque stare attenti”.

Palermo però soffre di un verde spesso non curato e non consono a un ambiente urbano, come testimoniano i tanti marciapiedi rotti dalle radici delle piante. “Palermo è una città fortunatamente verde, c’è la Favorita, ci sono ville storiche e giardini, ma abbiamo seri problemi con le alberature lungo i viali: non abbiamo uomini e mezzi sufficienti per tutte le richieste che ci arrivano. Non è facile intervenire, c’è sempre una conflittualità fra chi vuole togliere gli alberi e chi no, ognuno con le sue ragioni: bisogna avere cautela, ma a volte il taglio è necessario per la sicurezza dei pedoni, la vita umana è più importante di un albero”.

Riguardo al canile municipale, l’impegno è invece di trovare nuovi spazi. “Ci occupiamo quotidianamente del problema, la situazione è critica dopo anni di disattenzione, stiamo arrivando allo sgombero di via Tiro a Segno per poter affidare la struttura all’impresa che ha vinto gara per i lavori di ristrutturazione e avere un presidio sanitario adeguato alle norme. Comunque la struttura non è sufficiente e quindi stiamo progettando un nuovo canile, valutando l’area migliore. Nel frattempo ci appoggeremo ai privati per custodire gli animali prelevati nel territorio. Partiremo anche con un progetto di affidamento: oggi i cani entrano e non escono e lo spazio quindi non basta. Stiamo lavorando a una strategia che incentivi i soggetti che amano gli animali a prendersi i cani a tempo indeterminato, alleggerendo le strutture pubbliche sovraccariche”.

Oltre alle emergenze, però, c’è spazio anche per la programmazione. “Vogliamo fare rete fra le riserve cittadine, ossia Capo Gallo, Favorita e quella marina di Isola delle Femmine. Stiamo dialogando con la Regione per prenderle in gestione, specie la Favorita, e creeremo un centro di educazione ambientale. Alla Favorita non ci occuperemo solo della pulizia, che è fondamentale e non era stata mai stata fatta prima, ma pensiamo anche a interventi per trasmettere ai cittadini l’idea che la Favorita è un parco naturale e una riserva. Con un bando concederemo ad agricoltori i mandarineti per mantenerli vivi, con l’utilizzo di tecniche tradizionali, ma lavoriamo anche al recupero dei manufatti esistenti per dotarli di servizi come i bagni pubblici o i punti di ristoro. Il campo a ostacoli lo abbiamo riqualificato e vogliamo ragionare sulle aree protette per tutelarle e aprirle ai cittadini. Abbiamo le carte in regola per farlo”.

 


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