"Tagliati troppi gazebo a Palermo" |La protesta dei dirigenti dem - Live Sicilia

“Tagliati troppi gazebo a Palermo” |La protesta dei dirigenti dem

La lettera: "Qualcuno ha deciso di impedire la partecipazione”.

PALERMO – Davide Faraone oggi ha parlato delle primarie di domenica come di una festa, invitando a evitare le polemiche. Ma nel Pd dei separati in casa ogni giorno ha la sua pena. E oggi stesso arriva un documento firmato da dirigenti di partito e amministratori locali del Palermitano che contestano il taglio drastico dei gazebo in provincia di Palermo.

“Per tutti noi le primarie dovevano essere un confronto tra progetti e leadership ma con l’impegno a sostenere insieme chi vince. Una vera festa democratica, cosi come è sempre stato in passato. Un confronto anche duro, aspro ma mai volto all’esclusione. Un momento dove tutti potevamo dire cosa pensavamo, e quale era la nostra visione futura. Soprattutto in un momento così difficile per il nostro Paese, dove razzismo e incapacità stanno prendendo campo. Invece, tutto questo non è stato possibile e non sarà possibile perché qualcuno ha deciso di impedire la partecipazione”. Comincia così il documento firmato da segretari di circolo e amministratori.

“È inammissibile – prosegue il documento – non allestire gazebo in ogni comune della Sicilia ed, in particolare , in quelli a guida Pd, delegittimando gli stessi amministratori, per limitare la partecipazione al voto sabotando il Congresso. Non si capisce tale scelta , assurda e ingiustificata dal punto di vista logistico e organizzativo, visto che in ogni Comune, grazie ai militanti e iscritti del Pd, erano state offerte soluzioni a costo zero per allestire i seggi. E comunque ,in un momento come questo, il senatore Faraone avrebbe fatto bene a rendere disponibili le risorse del Partito per consentire l’allestimento dei gazebo piuttosto che vantarsi proprio ieri della manutenzione straordinaria della sede regionale. Tutto ciò al solo scopo di delegittimare tutti coloro che sul territorio, volontariamente, si impegnano nelle battaglie quotidiane”.

“Parliamo di Paesi come Capaci, Casteldaccia, Santa Flavia, Trabia, Caccamo, Gratteri, Isnello, Alimena, Montemaggiore, Aliminusa, Scafani bagni, Scillato, Altavilla, Caccamo, Ventimiglia, Baucina, Godrano, Bolognetta, Petralia Sottana, Villabate, Villafrati, Vicari e tanti altri, dove i cittadini non troveranno il loro seggio ma dovranno votare in seggi ben più lontani anche rispetto a seggi presenti nei comuni più vicini. Su tutti i cittadini di Capaci, che anziché andare al gazebo della vicina Isola delle Femmine dovranno andare a Carini. Rispetto alle precedenti primarie in provincia i seggi sono stati ridotti del 50%, in città ancora di più. Tutto questo mortifica la partecipazione democratica”, protestano i firmatari.

“Crediamo che chi fa politica non deve avere paura della partecipazione, ma anzi deve incentivarla più possibile, anche perché solamente in questo modo si possono scardinare le attuali forza al Governo. Tutto questo è inammissibile, perché il partito doveva fare delle scelte volte a recuperare la credibilità e il consenso nei confronti di elettori e simpatizzanti, invece queste primarie saranno solo una prova di forza che rischia di danneggiare ulteriormente tutti. Pertanto, chiediamo – conclude la nota – che si consenta alle persone di votare nel loro paese di residenza e a Palermo in ciascun quartiere come si è sempre fatto per le Primarie del Pd”.

La lettera è firmata da Salvatore Roccalumera, segretario Circolo Pd di Capaci, Franco Agnello, sindaco di Villafrati, Filippo Salemi, segretario circolo Pd Vicari, Matteo Chiommino, segretario circolo Pd Santa Flavia, Lucrezia Anselmo, segreteria circolo Pd di Lascari, Mimmo Garbo, circolo di Villabate, Vittorio Panno, segretario circolo Pd Casteldaccia, Santo Inguaggiato, Petralia Sottana, Vito Tusa, segretario circolo Pd Ciminna, Filippo Collura, presidente del Consiglio comunale di Ventimiglia.


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