Taobuk oltre i confini, abbraccia i due mondi: “Fermento e pace”

Taobuk abbatte i ‘confini’ e abbraccia i ‘due mondi’: “Fermento e pace”

La rassegna sbarca in Sudamerica. Le parole della presidente Antonella Ferrara

CATANIA – “Confini” è stato il tema portante. Non solo il titolo legato all’edizione 2025 di Taobuk. Ma anche l’unità d’intenti che ha portato ad andare oltre.
E domani il Taormina International Book Festival approda alla Fiera del Libro di Lima. Dall’altra parte del mondo, in SudAmerica. Ben oltre le barriere e le frontiere. I confini, per l’appunto.

Andiamo in Perù – racconta Antonella Ferrara, presidente e direttrice artistica di Taobuk –  non solo per raccontare chi siamo, ma per celebrare un dialogo vero tra culture sorelle, unite dai “legami latini”, ma in realtà universali, che sono alla base della scelta di invitare l’Italia come paese ospite d’onore.  Portiamo con noi i sogni di pagine scritte, memorie vive e condivise che hanno attraversato il Mediterraneo e l’Oceano per diventare ponte tra mondi.

Partiamo fieri della nostra identità, ma pronti ad ascoltare, imparare, accogliere. Per ribadire che la letteratura unisce ciò che è lontano, avvicina ciò che sembra diverso, costruisce alleanze”.

I giorni di Taobuk

“Arriviamo da una manifestazione che è stata certamente straordinaria. Ci ha dato la possibilità di celebrare i settant’anni della Conferenza di Messina e Taormina, in un momento così importante e cruciale”, prosegue Antonella Ferrara. “In cui il tema “Europa”, e tutti i mutamenti geo politici, ha permesso di avere 37 delegazioni: un modo che ha messo al centro del dibattito  la difesa, l’integrazione, le sfide dell’IA e del Mediterraneo.

Un momento certamente importante per un Festival culturale che ha indicato alla politica una strada, Quella di far comprendere quale sia il modello europeo di pace e bellezza”.

Letteratura e pace

“La letteratura che è un grade collante, è ciò che ha unito tutti i Paesi. Un linguaggio universale che ha messo assieme culture che hanno lingue, religioni, segni diversi: la letteratura – come la musica e l’arte – è un linguaggio universale espresso dal Festival ha fatto circolare messaggi di pace. E di mantenimento della pace.

Una funzione ed un epilogo che hanno portato ad una dichiarazione congiunta dei 37 Paesi che hanno auspicato un forte unione. Una fase concreta ed emozionante. Abbiamo ospitato per la prima volta nel nostro Paese, una grande opera dell’artista cinese Water Lilies di Ai Weiwei. Un’opera impegnata. È stata una festa dell’arte ma non solo.

Quando Taormina e la Sicilia diventano baricentro di una riflessione collettiva, allora significa che il Festival culturale ha compiuto la propria missione”.

Un grande fermento

“Siamo già al lavoro per il prossimo anno e abbiamo definito alcuni ospiti. Siamo assolutamente al lavoro per l’anno prossimo.

In questa edizione abbiamo respirato un grande fermento. Si è respirata una grande circolazione di idee, di incontri, di lasciti. Un invito ad uscire dal proprio perimetro per superare quei confini che spesso sono visti come minacce”.


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