CATANIA – Tour de force per il sindaco Enzo Bianco che ha incontrato a Roma numerose personalità nel tentativo di evitare la chiusura del Tar di Catania, soppresso dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del Decreto legge che prevede l’eliminazione di tutte le sedi distaccate dei Tribunali amministrativi regionali.
Il primo incontro è stato a Palazzo Chigi, con il sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio e il segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri Mauro Bonaretti.
“Ho parlato loro – ha spiegato Bianco – della riunione che abbiamo tenuto lunedì scorso a Catania con gli esponenti politici, al di là di ogni schieramento, e con le forze sindacali e produttive di tutta la Sicilia orientale. Ho sottolineato la decisione con cui, tutti, intendiamo difendere quello che è il terzo Tar d’Italia e che serve cinque province siciliane su nove”.
Nella sede del Ministero della Giustizia, Bianco ha incontrato il ministro Andrea Orlando e il suo capo di gabinetto Giovanni Melillo, per informarli della vicenda Tar e anche per discutere, per conto dell’Anci, dei rimborsi destinati ai Comuni per le spese relative alle sedi giudiziarie.
“Mi sono poi recato alla Camera – ha spiegato il sindaco di Catania – per vedere l’on. Emanuele Fiano, designato come relatore del Decreto in Commissione Affari Costituzionali. A Fiano ho parlato della profonda ingiustizia di questa norma che non premia i Tar che lavorano meglio e gli ho consegnato una copia del documento unitario già sottoscritto da 56 soggetti politici e istituzionali che abbiamo indirizzato Napolitano, Renzi, ai ministri competenti e ai gruppi parlamentari. Gli ho anche annunciato che parlamentari di diverse tendenze politiche presenteranno degli emendamenti al decreto”.
Questi, secondo il sindaco di Catania, dovrebbero essere di due tipi. Il primo consentirebbe di continuare a operare alle sezioni staccate in cui il lavoro è maggiore di quello della sede principale, e in questo caso continuerebbero a essere operative Catania e Lecce. Il secondo eviterebbe la soppressione delle sezioni staccate dei Tar in territori dove esiste almeno un distretto di Corte d’appello. In questo caso proseguirebbero nel loro lavoro Catania – in cui si trovano la Corte etnea, quella messinese e, con Enna, parte di quella nissena -, Salerno e Brescia.
L’ultimo incontro della giornata è stato, in Senato,con la presidente della Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama, Anna Finocchiaro. La senatrice del Pd, peraltro, aveva già sottoscritto il documento per il salvataggio del Tar di Catania proposto dall’Amministrazione comunale nella riunione di lunedì.
“La battaglia è cominciata – ha concluso Bianco – e adesso dovremo serrare ulteriormente le fila e non mollare un attimo fino a quando non avremo ottenuto il risultato che ci prefiggiamo”.