"Tares, pronti alle barricate| Il saldo? Forse a fine anno" - Live Sicilia

“Tares, pronti alle barricate| Il saldo? Forse a fine anno”

I due consiglieri di Idv hanno depositato emendamenti e ordini del giorno: "E se non verranno approvati, non voteremo il regolamento".

CARACAUSI E OCCHIPINTI (IDV)
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Caracausi e Occhipinti

PALERMO – Il saldo della Tares previsto per il 15 novembre? Potrebbe slittare, forse anche a fine anno. E’ questo quanto emerso nel corso dell’incontro tra l’assessore al Bilancio Luciano Abbonato e la Settima commissione di Palazzo delle Aquile, come spiega il consigliere di Idv Filippo Occhipinti: “Il nostro gruppo ha presentato un ordine del giorno in questo senso, proprio perché per legge il Comune sarà obbligato a comunicare l’esatto importo ai cittadini: significa dover fare 280mila comunicazioni, il che richiede più tempo”.

Ma il gruppo di Idv, composto dal capogruppo Occhipinti e dal presidente della Seconda commissione Paolo Caracausi, si dice pronto a fare le barricate in Aula in vista del regolamento sulla Tares: “Abbiamo già depositato emendamenti e ordini del giorno – dicono i due consiglieri – e siamo pronti a non votare l’atto se non verranno accolti”. Emendamenti che prevedono l’esenzione per le famiglie con quattro o più figli e reddito inferiore a 50mila euro, per chi adotta un randagio, e riduzioni per gli alberghi nella bassa stagione, i parcheggi privati (che pagherebbero solo sul 25 per cento delle aree a parcheggio) e i mercati storici.

“Si tratta – spiegano Caracausi e Occhipinti – di rispettare il senso della nuova tassa che prevede che paghi meno chi produce meno immondizia: ecco perché chiediamo riduzioni per alberghi, parcheggi e mercati storici. Inoltre, proporremo di estendere a 180 giorni la soglia di tolleranza oltre la quale far inasprire le sanzioni. Si tratta di una tassa iniqua e noi vogliamo stare dalla parte dei palermitani e specialmente delle famiglie numerose, visto che questo era un impegno preso dal sindaco Orlando in campagna elettorale. I randagi? Ognuno ci costa mille euro l’anno, meglio rinunciare a 300 euro di Tares”.

Il problema però sono i saldi: il costo della Rap può essere coperto solo con la Tares, e quindi il gettito deve restare invariato spostando semmai il carico fiscale da una categoria all’altra. “Ma c’è un’alternativa – ribattono i due – ovvero quella di far diminuire il costo del servizio che è scadente, sia per responsabilità del vecchio che del nuovo management che ancora deve presentarci il suo piano industriale”.

 


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