Tato 'il campione', nato altrove e più palermitano di tutti noi.... - Live Sicilia

Tato ‘il campione’, nato altrove e più palermitano di tutti noi….

Tra pochi giorni di nuovo insieme con mio figlio tra i banchi di scuola

Tra qualche settimana ricomincerà la scuola e il mio piccolo si ricongiungerà col suo compagnetto del cuore. Si chiama Tato, ha la pelle nera come la liquirizia ed è duci come un gelso appena raccolto.

Duci sì, perché Tato è più palermitano di me e del mio piccolo messi insieme. Il quale non mi ha mai chiesto spiegazioni, mai fatto domande; lui che, coi suoi otto anni, mi sottopone a un continuo interrogatorio sull’universo scibile, che nemmeno il signor Wikipedia in carne e ossa saprebbe soddisfarlo.
Del resto, cosa volete che ne sappia, di tratti somatici, caratteristiche epidermiche, italianità? Cosa volete che gliene freghi? Quello là è Tato… Tato e basta.

Tra qualche settimana il mio piccolo entrerà in classe, con qualcuno si riabbraccerà, con qualcuno no; poi andrà a sedersi al suo posto, accanto al suo amico del cuore e compagno di banco inseparabile. Per il mio piccolo, Tato é Tato. Tato e basta.

Certo, quando poi si mettono a giocare a pallone Tato é un’altra cosa, di un’altra razza, quella superiore, quella dei campioni. Che volete? Padre brasiliano … il sangue è sangue, é rosso pure quello di Tato, ma al posto dei globuli Dio gli avrà messo palloni di cuoio. Ad ogni modo, il mio piccolo ne è felice, perché giocano nella stessa squadra e vincono sempre.

É proprio forte, Tato! Uno che, con un po’ di fortuna e tanta testa, potrà fare carriera. Noi tutti ci speriamo. Quanto sarebbe bello vederlo, un giorno, giocare in nazionale e, guardandolo in tv, inorgoglirsi del compagno di banco diventato campione! Quanto sarebbe bello esultare a un suo gol, magari nella finale di un mondiale o, perché no, per una medaglia olimpica, festeggiata con tanto di addentatura tra le note di Mameli!

L’altra volta io e il mio piccolo l’abbiamo cantato assieme, l’inno, proprio davanti alla tv, proprio davanti a delle atlete azzurre che addentavano una medaglia d’oro. Lo conosce a memoria, per lui é semplicemente “la canzone fratelli d’Italia” e lo cantiamo sempre, quando c’è da cantarlo.

A pallone non è bravo come Tato, non diventerà un calciatore professionista, ma lui sogna lo stesso d’intonare quelle note abbracciato al suo amico del cuore. Con la stessa maglia e un diverso colore di pelle.

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