Teatri, che cosa cambia dopo la mediazione in aula - Live Sicilia

Teatri, che cosa cambia dopo la mediazione in aula

L'assemblea vota anche lo stop all'adeguamento Istat degli stipendi dei deputati.

PALERMO – La maggioranza chiude la partita della manovra. L’avvento della quiete dopo la tempesta dei giorni scorsi era nell’aria dopo il vertice di ieri che aveva visto l’esecutivo compattarsi su richiesta del presidente Schifani. 

E il voto in aula non ha riservato sorprese.  Il “caso Taormina” viene in parte risolto e alla fine si arriva a una mediazione che non lascia l’amaro in bocca a Cateno De Luca. Anzi. La sintesi era nell’aria già in mattinata quando De Luca ha chiamato a raccolta alcuni sindaci siciliani dopo un incontro con il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno. Al centro del contendere gli introiti per i comuni derivanti dai grandi eventi per gestire i servizi di viabilità, sicurezza, decoro urbano e di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

I toni apocalittici si stemperano e si arriva a un compromesso migliorativo della norma. Per dirla con la formula più in voga a Palazzo “una mediazione di buon senso”. 

Il testo dell’emendamento approvato dall’Ars prevede che al fine di garantire le attività aggiuntive per assicurare i servizi di viabilità, sicurezza, decoro urbano e di raccolta e smaltimento dei rifiuti, i parchi archeologici sono autorizzati a stipulare con i sindaci dei Comuni nei quali ricadano i luoghi culturali, convenzioni che possono prevedere l’onere del 15% dei proventi derivanti dalla vendita dei biglietti, per un importo non superiore a 600 mila euro annui. 

Nella versione originaria si trattava invece del 10% per un importo non superiore a 400 mila euro annuali. Un’altra modifica all’emendamento del governo riguarda la spesa prevista per possibili squilibri finanziari derivanti dalle convenzioni. L’esercizio 2023, per finanziarie eventuali squilibri finanziari derivanti dalle convenzioni, è autorizzata la spesa di 750 mila euro (nella versione precedente la somma ammontava a 500000 euro). 

Aumentano anche le risorse previste per gli esercizi 2024 e 2025 il Fondo di solidarietà per i parchi archeologici: la spesa autorizzata è 2 milioni 475 mila euro (quasi il doppio delle somme previste nell’emendamento di base). 

La battaglia di De Luca tuttavia è destinata a proseguire: rimane, infatti, insoluto il nodo dei privati e del loro coinvolgimento nella suddivisione degli introiti legati agli eventi ai comuni.

Un altro emendamento passato oggi in aula va a sanare la ferita dei famosi adeguamenti Istat dei compensi dei deputati regionali. Per tutto il corso della legislatura in corso, infatti, vigerà la sospensione dell’adeguamento degli stipendi dei deputati al costo della vita. Un segnale che il Parlamento, dopo le polemiche dei giorni scorsi, manda direttamente ai cittadini. 


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