Telepadania e il decalogo per Riina jr.| "Non puoi dare cammelli per le donne" - Live Sicilia

Telepadania e il decalogo per Riina jr.| “Non puoi dare cammelli per le donne”

LA SATIRA LEGHISTA
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Telepadania ha deciso di aiutare “Giuseppe Salvatore Riina per integrarsi meglio a Padova”. Che la Lega Nord fosse contraria alla permanenza in Veneto di Riina junior, terzo figlio del capo dei capi, il leader del partito lo aveva reso noto subito dopo il sì del tribunale: “I mafiosi vanno fucilati”, aveva detto Umberto Bossi. Ma ecco che la trasmissione satirica “I polentoni” dell’emittente padana decide di offrire a “Salvuccio” dieci consigli per vivere nella cittadina veneta, dove il figlio di Totò Riina è sottoposto a sorveglianza speciale.

E’ la “fila” la prima regola da rispettare. “Deve essere abituato in Sicilia che dove arriva lui, la gente esclama ‘oh il figlio del re’ e se ne va. A Padova ti metti in fondo e aspetti”. Al secondo punto, “i polentoni” mettono il “riciclo”. “Non si tratta dello smaltimento dei pentiti nel cemento o di bambini sciolti nell’acido”. I conduttori parlano infatti dello smaltimento dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, già illustrato in una video-lezione al sindaco di Napoli Luigi De Magistris.  “Quando parli con una persona non la devi toccare”, raccomanda l’emittente del Carroccio al fine di rispettare la terza reogla, la “cortesia”. Un suggerimento che “vale – spiegano – anche per quanti ci guardano dal Nord Africa”.

Poi è il turno della “tradizione”: “Se ti dicono ‘vieni a bere qualcosa facciamo presto’, tu non ti fidare: arriverai a bere fino le quattro di notte. Resta a casa a vedere il Gattopardo”.  La quinta regola per “Salvuccio” riguarda le “donne”: “Se vuoi una donna deve essere lei ad essere d’accordo. Non il padre: non puoi offrigli cammelli in cambio”. L’uso dei “mezzi pubblici” è al sesto punto del decalogo di Telepadania: “Devi adeguarti ai mezzi pubblici – dicono “I polentoni” – e devi pagare il biglietto”. Ma soprattutto: “Se non hai il biglietto non dire ‘lei non sa chi sono io’. A Padova è peggio”.

Se in Sicilia “si organizzano batterie di cinesi clandestini che filano”, “qua non è onesto” spiega la tv della Lega, che al punto sette tratta la questione “lavoro”. “Se anche tu lavori in questa batteria, non è onesto lo stesso. Però ti farà bene”.  E’ sul look di Salvatore Riina Jr, a questo punto, che l’emittente padana si sofferma. “Via quegli occhiali che coprono tutto il viso, ci vuole un look più sobrio – raccomandano – tanto non sei più ricercato”.  Le provocazioni continuano, e al penultimo punto si trova il “manifesto”. Il giovane Totò Riina viene invitato ad “attaccare su un muro il manifesto della Lega che risale agli anni ’80”. “Il soggiorno obbligato è colonialismo cirminale”, recita il poster.  Infine i conduttori mostrano la bandiera del Veneto. Al decimo posto, spiegano alla trasmissione satirica, sta il “leone”: “Quando ti dicono ‘ocjo al leòn che mangia il teròn’ , ricordati che in questa storia il leone non sei tu”.


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