Termini Imerese, tegola per il Polo Meccatronica: pignorato l'incubatore

Termini Imerese, tegola per il Polo Meccatronica: pignorato l’incubatore

Nominato il custode giudiziario
ZONA INDUSTRIALE
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PALERMO – Nuova tegola sulla zona industriale di Termini Imerese. Il Polo Meccatronica Valley ha ricevuto la visita del custode giudiziario che ha comunicato che in seguito a una procedura esecutiva è stato pignorato l’incubatore, la struttura che il Polo gestisce da tre anni per conto di Invitalia, l’agenzia del ministero dell’Economia.

Il custode giudiziario

Il Tribunale di Termini Imerese ha nominato il custode giudiziario dell’immobile per l’inadempienza della proprietà – il Consorzio Asi di Palermo – che non ha pagato un debito che risale a ben 11 anni fa con l’Amia, l’ex azienda municipalizzata di Palermo in mano alla curatela fallimentare che adesso ha presentato il conto.

Risultato? A rischio 3,5 milioni di investimenti fatti da Invitalia per la costruzione dell’incubatore e altri 2 milioni di euro ottenuti dal Polo Meccatronica Valley col progetto Cluster Sicilia finanziato dall’assessorato alle Attività produttive della Regione siciliana e che probabilmente sarà dirottato altrove senza una soluzione. Potrebbe intervenire l’Irsap, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive ma al momento tutto tace. Una vicenda surreale che si abbatte su 80 imprese che hanno creduto nel rilancio di Termini Imerese.

Il debito

Tutto scaturisce dal mancato pagamento da parte del Consorzio Asi di un debito che nel 2017 ammontava a poco più di 100 mila euro e che oggi, nell’inerzia e nel disinteresse assoluto dell’Asi è lievitato, per via degli interessi di mora accumulatisi, a circa 300 mila euro.

A rischio l’investimento di 2 milioni di euro che come da decreto assessoriale la Regione ha assegnato per realizzare all’interno del Polo Meccatronica Valley un centro di competenza composto da strumentazione di precisione 4.0, stampanti 3d, laboratorio di intelligenza artificiale, realtà virtuale e altro. Tutto questo di essere dirottato altrove, rischiando abbandonando definitivamente le lande termitane che, a breve, potranno ritornare deserte. 

Mineo (Polo Meccatronica): “Siamo esterrefatti”

“Siamo esterrefatti, nessuno ci aveva informati – commenta il presidente del Polo Meccatronica, Antonello Mineo – Abbiamo scoperto questa vicenda incidentalmente. Si rischia di mandare in fumo non solo l’attività di animazione che ha attratto le imprese in questi tre anni ma anche l’investimento fatto da Invitalia. Il Polo è pronto a trasferire altrove il progetto da 2 milioni di euro finanziato dall’avviso Cluster Sicilia, già interamente finanziato e che punta alla realizzazione di un competence center”.

“Ci siamo attivati immediatamente e abbiamo già avviato interlocuzioni con altri soggetti – avverte Mineo – Purtroppo questa è l’ennesima occasione persa per Termini Imerese e per il rilancio del tessuto produttivo locale. Ancora una volta la burocrazia e vicende estranee al mondo delle imprese pesano come un macigno sul futuro di un intero comprensorio, spegnendo i sogni delle tante startup che abbiamo assistito e dei tanti giovani studenti che abbiamo coinvolto nelle iniziative messe in campo nel Polo di Termini Imerese”.

“Noi proveremo a intervenire nella procedura cercando di comprendere quanto accaduto e di fare valere le nostre ragioni in una procedura che ha il sapore della beffa, sia per la Rete, del tutto estranea alle vicende debitorie, sia per Invitalia, che avrebbe dovuto curare con maggiore tenacia gli ingenti fondi ministeriali che oggi rischiano di andare in fumo”. Dichiara Daniele Vecchio, legale della Rete d’imprese del Polo Meccatronica Valley.

Da parte nostra cercheremo di approfondire l’accaduto, riservandoci ogni azione legale volta a risarcire la Rete, tanto nei confronti di Invitalia, quanto del Consorzio Asi che, hanno fatto investire sulla struttura, tenendo la mia assistita all’oscura della procedura esecutiva in corso ed assumendo sulla vicenda una condotta del tutto passiva che ha finito per aggravarla”, conclude l’avvocato.

Sunseri: “Vicenda kafkiana”

Sulla vicenda interviene con una nota il deputato del Movimento 5 stelle all’Ars Luigi Sunseri: “Una vicenda kafkiana che rischia di penalizzare ancora una volta un territorio martoriato come Termini, ancora scottato dalla vicenda Fiat, e le decine di imprese che là hanno investito una fetta importante del proprio futuro”.

“L’assessore Tamajo – dice Sunseri – convochi immediatamente un tavolo tra le parti interessate per trovare una soluzione a questa incresciosa situazione, altrimenti lo riterremo responsabile degli sviluppi negativi cui si rischia di andare incontro.”

“È inammissibile – dice il deputato – che una vicenda travolge il consorzio ASI e Invitalia, e di cui Meccatronica e le imprese della rete che ne fanno parte erano, fino a ieri, del tutto inconsapevoli, rischi di mandare in fumo importantissimi investimenti milionari per un’area che fatica ancora a scacciare i fantasmi occupazionali del recente passato. Siamo stanchi dell’incapacità della politica e delle sue nefaste conseguenze; quantomeno ora si cerchi di correre subito ai ripari.”


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