CATANIA – Di fronte all’Interporto, in contrada Pantano d’Arci. In un’area di una ventina di ettari stretta tra l’ottava e la terza strada della zona industriale del capoluogo etneo. È questa la zona individuata per il termovalorizzatore di Catania.
La decisione è stata presa ieri, durante una riunione alla quale hanno partecipato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il sindaco di Catania Enrico Trantino, il vicesindaco Paolo La Greca e l’assessore ai Rifiuti Salvo Tomarchio. Oltre, naturalmente, a tecnici e dirigenti di tutti gli enti coinvolti.
Non solo Palazzo degli elefanti, dunque, al quale è spettato il compito di individuare l’area più adatta alla costruzione dell’inceneritore della Sicilia orientale. Da edificare con parte degli 800 milioni di euro a disposizione della struttura commissariale retta da Schifani.
Terreno e Piano regionale
Il terreno è di proprietà dell’ex Asi (Area di sviluppo industriale), da anni in gestione alla Sidra, la società partecipata che gestisce l’acquedotto del capoluogo etneo. La Sidra dispone del terreno perché al suo interno sono localizzati alcuni pozzi di acqua a uso irriguo, non potabile.
Secondo il piano regionale, in quest’area della zona industriale, nei pressi anche del deposito dell’Amts, con vista sullo stabilimento Pfizer, dovrà nascere l’impianto pubblico tramite il quale si bruceranno i rifiuti indifferenziati prodotti da mezza Sicilia.
Usare energia
Uno degli obiettivi dichiarati da Regione e municipio è di usare l’energia prodotta dall’incenerimento dell’immondizia per alimentare parte del comparto industriale catanese.
Nella stessa area dovrebbe essere realizzato, secondo quanto risulta a LiveSicilia, anche l’impianto per la digestione anaerobica dell’organico. Cioè il compostaggio della frazione umida della spazzatura e degli sfalci di potatura.
I pozzi di Sidra
Stando alle informazioni acquisite da questa testata, i pozzi di Sidra dovrebbero rimanere operativi. Nei prossimi mesi dovrebbe essere affidata la progettazione del termovalorizzatore.