CATANIA – Trio tutto catanese per il maestro – e assessore – Franco Battiato: è stato girato a Catania, infatti, il videoclip del brano “Testamento” tratto dal suo nuovo album “Apriti Sesamo”. Catanese è anche la protagonista, l’attrice Tea Falco (questo il suo profilo su Internet Movie Database) lanciata da Bernardo Bertolucci nel film “Io e te”, ed a creare gli abiti per lei è stata la stilista etnea Marella Ferrera: “La frase chiave – spiega a Live Sicilia Catania – è “noi non siamo mai morti e non siamo mai nati”. La dimensione di linguaggio visivo doveva essere qualcosa che doveva rimanere fuori dal tempo e fuori da ogni logica. Ecco perchè la scelta di quei materiali: appartiene ad una dimensione quasi eterna e lui lascia questo testamento virtuale che, per sua volontà, è decontestualizzato dal tempo”.
“All’inizio del videoclip – aggiunge la stilista – c’è l’idea della velatura e della nascita: è il tema del “non siamo mai nati”. La sensazione, quando si vede lei che “si svela” in un primo piano, è quella di una nascita con la camicia, l’immagine del corpo che si svela. Per il tema dei “mai morti”, invece, alla fine lei indossa una texture in carta tessile impastata con la pietra lavica, come se fosse sgretolata. Diventa quasi una materia che si dissolve: alla fine rimarremo cenere. Io non amo chiamarlo “abito”: è stato un percorso emozionale, condiviso. Un’esperienza cosmica”.
La stessa maison Ferrera definisce così la collaborazione per il video del maestro Battiato: “Abito-scultura in carta tessile incordata nell’installazione della enigmatica “dormiente-Falco” e abito destrutturato in impasto tessile e polvere di pietra lavica per la stessa giovane dal fascino magnetico nella frenetica corsa alla ricerca di sé stessa”. Per la stilista catanese si tratta della seconda esperienza: già qualche anno fa Marella Ferrera ha firmato i costumi del video “Non molto lontano da qui”di Carmen Consoli.
Il video, girato lo scorso dicembre interamente a Catania tra Palazzo Manganelli e l’Orto Botanico, è stato mostrato in anteprima ieri sera al Tg1 nel servizio di Vincenzo Mollica: “Ho 67 anni – ha detto Battiato nell’intervista – e devo fare i conti con il passaggio che considero determinante. E quindi ho scritto queste testamento ante litteram”.
Nel testo della nuova canzone, Battiato parla di reincarnazione e cita l’Inferno di Dante:
“Lascio agli eredi l’imparzialità, la volontà di crescere e capire, uno sguardo feroce e indulgente, per non offendere inutilmente. Lascio i miei esercizi sulla respirazione, Cristo nei Vangeli parla di reincarnazione. Lascio agli amici gli anni felici, delle più audaci riflessioni, la libertà reciproca di non avere legami … e mi piaceva tutto della mia vita mortale, anche l’odore che davano gli asparagi all’urina. We never die, we were never borne! Il tempo perduto chissà perchè, non si fa mai riprendere i linguaggi urbani si intrecciano e si confondono nel quotidiano. “Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtude e conoscenza”… l’idea del visibile alletta, la mia speranza aspetta. Appese a rami spogli, gocce di pioggia si staccano con lentezza, mentre una gazza, in cima ad un cipresso, guarda. Peccato che io non sappia volare, ma le oscure cadute nel buio mi hanno insegnato a risalire. E mi piaceva tutto della mia vita mortale, noi non siamo mai morti, e non siamo mai nati. We never die, we were never borne!”
Il regista del video è Beniamino Catena, che ha già firmato fiction tv come “Squadra Antimafia”, e la scenografia è a cura di Stefano Gambino.
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