Palermo, così ti fai male | L'inizio è già in salita - Live Sicilia

Palermo, così ti fai male | L’inizio è già in salita

Incipit di campionato tanto sgradevole quanto temuto. Tra scissioni, litigi e un disimpegno palese.

calcio - serie a
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PALERMO – Palermo bocciato, in ogni sua componente. A cominciare da quella parte di tifosi che nell’immediata vigilia della prima di campionato opta per il litigio, nell’oramai singolare divisione tra fazioni di un’unica curva: facce diverse di un amore comune che finiscono per cozzare, sino ad arrivare allo scontro. Senza, per questo, dimenticare il campo: una retroguardia che per buona parte dell’incontro permette al Sassuolo di menare le danze, con la gentile concessione di un rigore sullo 0-0 (con il giallo del possibile fuorigioco di Defrel al momento del fallo commesso da Rajkovic) a porre distanza numerica oltre che tecnica dopo mezz’ora di gioco, un centrocampo incapace di costruire e di tenere botta al cospetto di dirimpettai più smaliziati, un attacco sterile, per non dire inesistente. E per fortuna che c’è Posavec, tanto bistrattato durante il pre-campionato e probabilmente destinato a rimanere titolare anche dopo il 31 agosto, a dire di no in almeno tre circostanze agli avanti neroverdi.

Palermo bocciato e costretto ad affidarsi al mercato: le parole di Zamparini sulla presunta qualità della rosa sono state smentite dai fatti. Lo scarto di una rete non rende giustizia alla gara disputata dagli ospiti, mai in sofferenza contro un avversario più debole. Non è un organico all’altezza della Serie A, quello attualmente agli ordini di Ballardini: se è prematuro affidarsi ai numeri, dopo novanta minuti la prestazione può bastare. O si interviene oppure, nella migliore delle ipotesi, ci sarà parecchio da soffrire nelle trentasette giornate che separano i rosanero dal traguardo dell’ultimo turno. Il tecnico romagnolo ha ben poco da rimproverare alla squadra, al netto di moduli e scelte tecniche più o meno rivedibili. Ad arricchire il quadro, le dichiarazioni al termine della gara dell’agente di Embalo, che si dice pronto a guardarsi intorno per trovare una sistemazione adeguata al proprio assistito, il cui scarso impiego evidenzierebbe l’intenzione del club rosanero di non puntare sull’ex Brescia.

Il tutto, senza porre in secondo piano la sentenza emessa dal dato spettatori sul numero di abbonati per la stagione che si è appena messa alle spalle un incipit amaro: soltanto 6.323 le tessere staccate, con un saldo negativo di 3.700 unità rispetto ai 10.023 sostenitori che dodici mesi fa avevano deciso di dare fiducia all’allora squadra di Iachini. Numeri che inducono a fare una riflessione sul distacco, oramai evidente, tra tifoseria e proprietà. Con la squadra in mezzo, apprezzata per l’impegno profuso ma non certo per le qualità messe in mostra sul terreno di gioco. In mezzo a una lotta psicologica a distanza, fatta anche di concetti circostanziali e addolciti dalla convinzione di un consenso presidenziale pressoché svanito; in mezzo al contrasto tra investimenti al ribasso e necessità di rafforzare. In mezzo al dualismo tra proposta cinese e rilancio americano, da verificare e successivamente quantificare. In mezzo a un mare di guai. E siamo appena all’inizio.


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