Todaro (Rap): "Penso di lasciare ogni giorno, non copro i 'manciafranchi'"

Todaro (Rap): “Penso di lasciare ogni giorno, non copro i ‘manciafranchi'”

I conti, i mezzi rotti, la raccolta a singhiozzo

Presidente Todaro, come sta?
“Come uno che rischia di rimetterci il fegato. Ma resisto”.

E fu così che Giuseppe Todaro, presidente della Rap che raccoglie (dipende dalle giornate) i rifiuti a Palermo, abbandonò il suo proverbiale aplomb, senza eccedere, sotto i colpi delle circostanze. La situazione è sotto gli occhi di tutti. Piani industriali, qualche rinforzo e tante promesse. Tuttavia, la munnizza, in città, vince ancora la partita.

Ogni tanto una buona notizia. Proprio ieri l’avvio dell’assunzione di centosei operatori ecologici. Saranno una goccia nel mare di spazzatura o daranno linfa vitale – come si spera – alla raccolta?

Presidente, si diceva del fegato. Il suo mandato quando scade?
“Fra due anni, chi vivrà vedrà”.

Potrebbe andare via prima?
“Non l’ho fatto finora, anche se penso di farlo ogni giorno, e sa perché?”.

Perché?
“Perché sento su di me la responsabilità di mille e seicento lavoratori, con le loro famiglie. La barca la teniamo su tutti insieme, altrimenti affonda”.

Ma al palermitano che, ogni mattina, si trova davanti cataste di munnizza
“Non gli importa, lo so. Vuole la città pulita e ha pienamente ragione”.

Allora, qual è il punto?
“Il solito: mancanza di uomini e mezzi”.

Non si può ripetere sempre la stessa cosa.
“Però è la verità. Nel 2019 la Rap aveva bisogno di quattrocento addetti in più. Siamo nel 2024. Il problema rimane e, nel frattempo, quattrocento lavoratori sono andati in pensione. Le nuove assunzioni sono un primo passo. Le faccio un esempio?”.

Prego.
“Un operatore in un giorno, al massimo, può coprire un chilometro di spazzamento. Da noi ognuno dovrebbe coprire dieci chilometri. Ci siamo capiti?”.

In cosa sperare, allora?
“C’è un piano industriale che prevede il miglioramento del bilancio, l’ultimo approvato è ovviamente negativo. Ci stiamo lavorando”.

I mezzi si rompono spesso. Come mai?
“Per la vetustà e perché li usiamo in continuazione. Prevengo la domanda successiva: qualcuno, magari, si comporta male? Le dico che è possibile e che aumenteremo i controlli”.

E se beccherete quel qualcuno?
“Saremo severissimi, come è già accaduto. Io sto con i lavoratori della Rap, non con i manciafranchi (termine autoctono, ma di comprensione internazionale, ndr)”.


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