Torrisi e Raia replicano: |"Prevalga il buon senso" - Live Sicilia

Torrisi e Raia replicano: |”Prevalga il buon senso”

Queste le posizioni di Jacopo Torrisi e del deputato regionale Concetta Raia sulla faccenda dei tesseramenti del Pd.

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CATANIA – Immediate le repliche del candidato alla segreteria provinciale del Pd, Jacopo Torrisi e della deputata regionale che lo sostiene, Concetta Raia. Per il giovane candidato: “Le parole di mauro Mangano sono le stesse che congiuntamente abbiamo detto ieri a Misterbianco, quando abbiamo denunciato i fenomeni di distorsione del voto, frutto di un regolamento nazionale sul tesseramento che nessuno dei due condivide. Ieri abbiamo avuto a Misterbianco un esempio lampante, ma lo avevamo già potuto vedere al circolo di Ognina-Picanello, di come alcuni soggetti nuovi nel nostro partito, provenienti da tradizioni politiche diverse ad esso ben lontano, abbiano agito in modo invadente e volgare, cercando di influenzare le operazioni di voto. Gli schieramenti che ci sostengono, sia a me a che a Mangano, sono eterogenei e rappresentano le diverse anime del partito. La differenza risiede però nel fatto che nello schieramento a sostegno di Mangano compaiano persone che ad oggi, e lo hanno ampiamente dimostrato a Misterbianco, non hanno compreso il senso delle regole e il progetto politico del partito democratico. Ho girato molto i comuni di questa provincia cercando faticosamente di ottenere la fiducia del maggior numero di persone possibile; ho visto con disgusto al congresso di Ognina-Picanello e Misterbianco metodi di convincimento molto deprecabili. Per questo motivo abbiamo ritenuto, nella convinzione che le regole siano sovrane, di promuover dei ricorsi nelle sedi opportune per verificare le procedure. Sono fermamente convinto che il rispetto delle regole vada preteso negli organismi del partito e non sbandierato attraverso gli organi di stampa. Chiedo ai miei amici, militanti e dirigenti storici del partito democratico, oggi schierati con l’altra candidatura ,di vigilare perché le regole vengano rispettate. Infine, mi pare giusto specificare che sono molto fiero del fatto che parlamentari del partito democratico provenienti dall’esperienza sindacale mi sostengano unitamente a militanti e dirigenti del Pd impegnati anche sul fronte sindacato CGIL che però rimane un’istituzione libera e autonoma nella quale convivono le più disperate opinioni politiche. Le dichiarazione di Gabriele Centineo sono un esempio di questo”.

Questa, invece, la posizione della Raia. “Al sindaco Mangano a cui auguro di continuare il buon lavoro svolto fino a questo momento in questa difficile competizione congressuale alla fine della quale vorrei davvero che il partito democratico ritrovasse la strada dell’unità all’insegna del pluralismo che l’ha sempre arricchito e dei valori di equità, giustizia sociale che l’ha contraddistinto, chiedo tuttavia di non fare la morale a nessuno. Auspico inoltre che in tutte le persone coinvolte in queste fasi congressuali prevalga il buon senso e il rispetto delle regole, solo così il partito democratico nella nostra provincia potrà ritrovarsi e ricordare la sua storia. Così come ritengo che la CGIL vada lasciata fuori dalle beghe di partito perché è una grande organizzazione i cui iscritti, una buona ovviamente, sono iscritti anche al Pd e dirigenti , così come è sempre stato sin dai tempi della nascita repubblica. Ciò che sta accadendo adesso è una battaglia politica non solo per la leadership del Pd, e voglio ribadire l’appoggio a Jacopo Torrisi, che meglio di altri rappresenta la sintesi del progetto e dell’idea di un partito che vogliamo giovane, entusiastico, che voglia ripartire dal territorio, ma anche per rifondare un partito che s’è smarrito, che la corsa alle tessere rischia di svilire. Chi addita l’esistenza di un’oligarchia nel partito, non si sta accorgendo del pullulare di elementi spuri, senza storia democratica e, cosa peggiore, senza più referenti politici, gli ultimi orfani di schieramenti disintegrati, che stanno cercando di fare la scalata sporca all’interno del Pd, pensando di entrare e fare quello che vogliono, ritenendo che tutto sia possibile, compreso il fatto di ritenere che la democrazia si determini a colpi di tessere cumulative. Quando si cerca di coinvolgere uomini, sindaci, consiglieri e soggetti che non potrebbero essere più lontani dal nostro partito si è complici di un’azione che vuole cambiare la natura del Pd. A Mangano vorrei ricordare che ci sono intere famiglie che non sanno cosa voglia dire essere iscritti a un partito”.


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