Guerra tra Crocetta e Orlando | Il governatore: "Vada a casa" - Live Sicilia

Guerra tra Crocetta e Orlando | Il governatore: “Vada a casa”

L'imminente ingresso del sindaco nel Pd ha dato fuoco alle polveri. Oggi durissimo attacco del presidente della Regione: "Ha distrutto Palermo, l'ha messa in ginocchio". Ferrandelli: "Vuole usare il partito per lanciare la sua candidatura a Palazzo d'Orleans".

PALERMO – “Penso che per la salvezza della Sicilia sarebbe opportuno che Orlando andasse a casa”. L’ultimo attacco contro il sindaco di Palermo lo ha sferrato il presidente della Regione Rosario Crocetta. Poche parole, ma dure abbastanza da far capire che l’ingresso di Orlando nel Pd, se avverrà, si lascerà dietro una lunga scia di polemiche e nuove fratture nel partito.

Tra i palazzi del potere plaermitano, insomma, è in atto un vero conflitto istituzionale. I due non si amano. O non si amano più, dopo le dichiarazioni di mesi fa, quando presidente della Regione e sindaco di Palermo sembravano disposti a un dialogo, nell’interesse della Sicilia.

Ma Orlando e Crocetta non si amano affatto. E del resto, l’ultima stilettata del governatore è del resto in piena sintonia con gli attacchi lanciati senza troppi giri di parole durante una recente conferenza stampa. Frasi dure, nelle quali Orlando appariva solo come “il presidente dell’Anci”.

“Quello sollevato dal presidente dell’Anci – ha detto Crocetta – è un falso allarme. Si è trattato di un ritardo tecnico perché 41 comuni aveano chiesto un anticipo dal Fondo di rotazione e non hanno restituito le somme, bloccando i pagamenti per tutti. Così ho deciso di pagare i Comuni che hanno diritto alla loro quota. Gli altri? vedremo di salvarli, anche se la responsabilità è tutta loro. Quando, però, – ecco l’altro affondo – si guidano associazioni come l’Anci, si ha il dovere di dire la verità”.

Orlando è solo il “presidente dell’Anci”, per Crocetta. Che solo in un caso fa il nome del sindaco, quando dice: “Capisco che Orlando deve sollevare polemiche a tutti i costi, visto che la sua popolarità è ormai a picco. Ma dovrebbe pensare a governare, piuttosto che a sollevare polveroni”.

Attacchi che il governatore ha ribadito anche oggi, come detto. Attraverso un post su Facebook, che riporta una dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa Adnkronos: “Ha distrutto Palermo – ha detto Crocetta – l’ha messa in ginocchio. I problemi che adesso paghiamo rispetto, ad esempio, alle vicende degli ex Pip non li abbiamo creati noi. Gli consiglierei di essere un po’ più umile e di lavorare di più”.

Del resto, non è che Orlando fosse stato più tenero in passato col governatore. Arrivando persino a chiedere il commissariamento della Regione, e poi a “convogliare” contro Palazzo d’Orleans l’ira dei sindaci siciliani, in gravi difficoltà finanziarie.

E in effetti, l’elezione alla guida dell’Anci del sindaco di Palermo, arrivata un po’ a sorpresa, con una candidatura “improvvisa” (che un po’ ricordò il blitz che lo riportò sulla poltrona di primo cittadino del capoluogo), che gli consentì di “bruciare” il favoritissimo Paolo Amenta, aveva già un chiaro significato politico.

Una vittoria giunta anche grazie al sostegno di sindaci “di peso” come Enzo Bianco e Marco Zambuto e dell’ex segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo. Già in quei giorni, un po’ tutti erano coscienti del fatto che l’elezione di Orlando al vertice dell’Anci avrebbe creato le condizioni per la nascita di un “anti-Crocetta”. Una forza istituzionale-politica da contrapporre allo strapotere di Palazzo d’Orleans. E i conflitti tra i due, insomma, erano ampiamente prevedibili. Fino a oggi.

Fino alle ultime, durissime parole del governatore che arrivano a qualche ora di distanza da quelle – ancora più critiche – del parlamentare Pd Fabrizio Ferrandelli. L’ex sfidante di Orlando alle amministrative di Palermo non ha mandato giù l’ipotesi di un ingresso del sindaco nelle fila dei democratici: “O me o lui – ha scritto su Twitter qualche giorno fa – altrimenti strappo la tessera”. Una posizione netta, chiarita meglio oggi sulla testata online Giornalettismo, dove Ferrandelli non ha risparmiato attacchi. “Orlando si muove con metodi da Prima Repubblica – ha detto il parlamentare Pd – , il suo obiettivo è utilizzare il partito per scopi personali. E infatti ha parlato solo con una corrente, AreaDem, in quella che è sembrata una classica operazione di voto di scambio: Orlando ha sostenuto Giuseppe Lupo alle elezioni per la segreteria regionale, in cambio ha avuto i voti necessari per diventare presidente dell’Anci Sicilia. E non dimentichiamo che adesso circolano addirittura voci su di un suo interessamento per la guida della Regione, ma a 67 anni forse dovrebbe solo andare in pensione”. Ma il nodo è proprio quello. Orlando prossimo candidato a Palazzo d’Orleans. La guerra tra i Comuni e la Regione, somiglia già a una guerra per la “successione”.


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