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Coca liquida nei gadget carioca

Catania, operazione "White water" della finanza
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Una banda composta da italiani e sudamericani che gestiva un vasto traffico di cocaina importata dalla Colombia e che aveva le sue basi operative nella provincia di Catania e in Emilia Romagna è stata sgominata da un’operazione della guardia di finanza del comando provinciale catanese.

Circa 150 militari delle Fiamme gialle hanno eseguito dieci arresti tra la province di Catania, Reggio Emilia, Bari e Napoli. Un sudamericano indagato è allo stato irreperibile. Perquisizioni sono state eseguite anche a Modena. Secondo quanto emerso dalle indagini la cocaina era importata in Italia anche in forma liquida, grazie a delle particolari trasformazioni chimiche. L’organizzazione sarebbe stata anche dedita alla coltivazione di marijuana e ai prestiti a usura.

L’operazione, denominata “White water” è stata avviata dalla guardia di finanza nel luglio del 2006 dopo il sequestro, all’aeroporto internazionale di Roma, di un pacco postale proveniente dal Brasile destinato a un incensurato di Militello in Val di Catania che conteneva gadget di squadre di calcio carioca e tre chilogrammi di cocaina liquida. Nel corso degli accertamenti svolti dalle Fiamme gialle di Catania e Palermo sono stati inoltre sequestrati altri quantitativi di cocaina in polvere, armi, munizioni e una piantagione di marijuana allestita nelle campagne di Scordia. Quest’ultima, secondo gli investigatori, serviva a procurarsi i soldi per acquistare cocaina dalla Colombia.

Le indagini si sono avvalse anche di intercettazioni ambientali e telefoniche e hanno permesso di individuare il chimico esperto nella trasformazione della cocaina dallo stato solido a quello liquido e viceversa, e che alcuni degli indagati avevano anche avviato l’attività di prestito a usura, chiedendo un tasso mensile del 6%, equivalente a circa il 70% l’anno. Gli arrestati sono complessivamente nove, due sudamericani destinatari del provvedimento restrittivo emesso dal Gip di Catania sono attualmente irreperibili.

Gli arrestati, tra Catania, Reggio Emilia e Bari, sono: Giuseppe Omar Ballacchino, di 33 anni, Cirino Busà, di 33, Gianni D’Amato, di 42, Antonello Dambrone, di 32, Rosario Giuffrida, di 44, David Musumeci, di 22, Mario Nicosia, di 63, Salvatore Natale Nicosia, di 43, e Carmelo Straniero, di 38.


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