Tragedia lavoro a Riposto, operaio cade da impalcatura e muore

Riposto, operaio cade dall’impalcatura e muore: chi è la vittima

Un volo di almeno dieci metri. Le reazioni
NEL CATANESE
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CATANIA – Un operaio è morto in un incidente sul lavoro avvenuto stamattina a Riposto, nel Catanese. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo, impegnato nell’ ampliamento di capannoni di una ditta di serramenti per edilizia, sarebbe precipitato da un’impalcatura perdendo la vita sul colpo. Un volo di almeno dieci metri. Sul posto personale del 118 e carabinieri della locale stazione. Richiesto l’intervento dello Spresal e del Nil.

L’incidente a Riposto

L’incidente è avvenuto in uno stabilimento industriale in contrada Rovettazzo, a Riposto. L’operaio, Salvatore Sorbello, che aveva 53 anni, era residente a Santa Venerina, sarebbe stato impegnato, assieme a un collega, in lavori per l’ampliamento di un nuovo capannone industriale quando ha perso l’equilibrio ed è precipitato da una altezza di oltre otto metri.

Inutili i tentativi di rianimarlo da parte dei soccorritori del 118, intervenuti sul posto anche con un elicottero. Sull’incidente sul lavoro indagano i carabinieri della stazione di Riposto e della compagnia di Giarre coordinati dalla procura di Catania.

Le reazioni

Enza Meli e Nino Potenza, segretari di Uil Catania e Feneal-Uil Sicilia. “La tragedia di Riposto, dove un operaio ha perso la vita stamattina in un cantiere, ci riempie – dichiarano – di rabbia e dolore. Ancor più perché, come ha ripetutamente denunciato il nostro leader nazionale PierPaolo Bombardieri, in Italia si muore più per il lavoro che per la mafia ma dallo Stato non arrivano risposte serie, vere, efficaci Come l’introduzione di uno specifico reato di omicidio sul lavoro nel Codice penale”.

“Vogliamo esprimere – aggiungiamo i due sindacalisti – concreta solidarietà ai familiari della vittima, anch’essi vittime, assicurando loro pieno sostegno. Ma non basta! Urliamo allora la nostra richiesta di formazione, prevenzione e ispezioni, a partire dai microcantieri che oggi sono tanti e sono spesso fuori controllo. Lo affermiamo con particolare forza da una provincia, Catania, dove più altrove che altrove in Sicilia crescono ancora e ancora che sembrano quelli di una guerra civile in corso. Stando ai più recenti dati Inail riferiti ai primi sette mesi dell’anno, infatti – ricordano Meli e Potenza – sono stati ben 4.447 gli incidenti sul lavoro nel nostro territorio mentre tra gennaio e luglio del 2024 erano stati 4306. E 12 i morti, uno in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”. 

Ugl: “Continua la scia di sangue”

“Continua dolorosa la scia di sangue sul posto di lavoro. L’ennesima pagina di un libro horror che sembra non finire mai. L’ultimo dramma questa mattina a Riposto. Piangiamo un uomo precipitato da un’impalcatura È una perdita terribile e come UGL siamo vicini alla famiglia del lavoratore deceduto durante il servizio”. Lo dice il segretario provinciale UGL Catania, Giovanni Musumeci. “I numeri di chi perde la vita lavorando sono in aumento, in Sicilia come in tutta Italia. Una strage che può e deve essere fermata. Servono investimenti – conclude – in azioni concrete per una vera cultura della formazione e della sicurezza sul lavoro”. 

Cisl: “Servono i controlli nei cantieri”

La Cisl e la Filca Cisl di Catania esprimono “profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Salvatore Sorbello, l’operaio 53enne che oggi ha perso la vita a Riposto”.

“È l’ennesima tragedia che si consuma nei cantieri edili della nostra provincia – dichiarano Maurizio Attanasio, segretario della Cisl etnea, e Giuseppe Famiano, segretario Filca Cisl catanese – stiamo assistendo a una vera e propria strage silenziosa e continua, che colpisce soprattutto lavoratori giovani e anziani, che la mattina escono di casa per lavorare e non vi fanno più ritorno. È inaccettabile che, ancora oggi, si possa morire di lavoro. Come Cisl e Filca Cisl Catania – aggiungono – abbiamo più volte denunciato l’assenza o l’esiguo numero di controlli, soprattutto nei cantieri privati, dove troppo spesso vengono meno le condizioni minime di sicurezza”.

Incidente sul lavoro a Riposto, M5s: “Una strage senza fine”

“È una strage senza sosta né fine. Questa mattina, da nord a sud, tre operai sono morti sul lavoro. Uno a Torino, dove a 69 anni si trovò su una gru a dodici metri d’altezza; un altro a Monza e un altro ancora nel Catanese. Altri due sono rimasti feriti”. Lo affermano in una nota i parlamentari del M5S nelle commissioni Lavoro di Camera e Senato.


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