Tragedia nel mare di Palermo| muore un giovane, dispersi i suoi due amici - Live Sicilia

Tragedia nel mare di Palermo| muore un giovane, dispersi i suoi due amici

Le ricerche della piccola imbarcazione e di Massimiliano Perricone e Salvo Zarcone proseguono nonostante il maltempo. Il corpo recuperato è di Davide Arena (nella foto), trent'anni: scene di dolore e disperazione sul molo del porto. I tre ragazzi erano usciti stamattina per pescare, ma non avevano più fatto rientro. Ricerche ancora senza esito. LA DIRETTA. - LA CRONACA DELLA GIORNATA DI IERI

Ricerche ancora senza esito
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PALERMO – 16.35. Sono ostacolate dal maltempo e dalla scarsa visibilità le ricerche di Salvatore Zarcone e Massimo Perricone, i due diportisti dispersi in mare a largo di Palermo. Ieri era stato recuperato il corpo di Davide Arena e stamane un salvagente arancione. I tre trentenni e colleghi di lavoro, erano salpati con la loro barca all’alba dal porticciolo della Bandita per una battuta di pesca. Le ricerche, coordinate dalla centrale operativa della capitaneria di porto, sono attualmente condotte da tre motovedette cosiddette d’altura che possono affrontare il mare agitato. Il tratto perlustrato a 10 miglia dalla costa è quello che va da Capo Gallo a Termini Imerese. Le ricerche proseguiranno per tutta la notte e domani é prevista anche una ricognizione con un aereo.

12.22. Un salvagente arancione che dovrebbe appartenere alla piccola imbarcazione naufragata ieri nel golfo di Palermo è stato recuperato da una delle motovedette impegnate nelle ricerche dei due diportisti che risultano ancora dispersi. Il ritrovamento è avvenuto a circa quattro miglia al largo di Capo Mongerbino. Ieri era stato recuperato il corpo di Davide Arena; nessuna traccia, invece, di Salvatore Zarcone e Massimo Perricone, tutti trentenni e colleghi di lavoro, usciti all’alba dal porticciolo della Bandita per una battuta di pesca. Nelle operazioni di ricerca, coordinate dalla Capitaneria di Porto di Palermo, sono impegnate diverse motovedette di Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri oltre a mezzi aerei e squadre di sommozzatori.

11.05. Le ricerche dei due dispersi proseguono nonostante la pioggia. Al porto sono presenti circa quaranta parenti di Massimiliano e Salvatore che attendono notizie. Al lavoro, oggi, si aggiungono i sommozzatori della guardia costiera di Messina e della polizia.

8.19.  Sono proseguite per tutta la notte, ma con esito negativo, le ricerche dei due dispersi del naufragio di una piccola imbarcazione in vetroresina avvenuto ieri nel Golfo di Palermo. Fino ad ora e’ stato recuperato solo il corpo di Davide Arena, uno dei tre diportisti, tutti trentenni, che ieri erano usciti in mare per una battuta di pesca; nessuna traccia, invece, di Salvatore Zarcone e Massimo Perricone. Nelle ricerche sono impegnate complessivamente otto motovedette tra Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Polizia e Carabinieri. Questa mattina all’alba e’ decollato dall’aeroporto di Punta Raisi un elicottero che si dara’ il cambio per tutta la giornata con altri mezzi aerei. Alle operazioni parteciperanno anche due squadre di sommozzatori che dovranno scandagliare il tratto di mare dove e’ avvenuto il naufragio. Intanto la centrale operativa della Capitaneria di Porto di Palermo, che coordina le operazioni, ha esteso la zona delle ricerche oltre il Golfo di Palermo, da Capo Gallo fino a Capo Zafferano. Secondo una prima ricostruzione, la piccola imbarcazione potrebbe essersi rovesciata in seguito a un’onda anomala ed essere colata a picco in pochi secondi.

– Il mare li ha inghiottiti, restituendo soltanto uno di loro ai propri cari. Lo strazio, le lacrime, le grida di dolore sulla banchina “Puntone” del porto di Palermo, fanno da cornice ad un quadro tragico che ha preso forma in una domenica che, per Davide Arena, Massimiliano Perricone e Salvo Zarcone doveva essere come tante altre. L’incubo è iniziato stamattina, alle prime luci dell’alba, quando i tre amici sono partiti dal porticciolo della Bandita per andare a pescare. Era la loro grande passione, quella che gli permetteva di staccare la spina e allontanarsi dal tran tran quotidiano godendo dell’odore del mare e del vento tra i capelli. Ma oggi qualcosa è andato storto.

Prima di pranzo, nessuno dei tre aveva ancora fatto rientro a casa e i familiari hanno dato il via ad una serie di telefonate che confermavano quello che ognuno di loro temeva: la barca dei ragazzi, di circa tre metri e mezzo ed equipaggiata con un motore di cinque cavalli, non era tornata al porticciolo e nessuno aveva notizie dei giovani. Qualcuno nella zona li aveva visti rientrare per poi salpare nuovamente. Da quel momento, di loro nessuna traccia. L’allarme dei genitori, l’avvio delle ricerche da parte della capitaneria di porto, dei sommozzatori dei vigili del fuoco e di un elicottero della guardia di finanza, ha datto i suoi frutti nel primo pomeriggio, quando è stato trovato il corpo senza vita di Davide Arena, a cinque miglia dalla costa.

L’elicottero ha individuato il giovane poco lontano dalla zona in cui i tre amici si sarebbero dovuti fermare. Arena è stato trovato riverso sul salvagente che aveva poco prima indossato. La ciambella però non era riuscita a salvarlo. Il cadavere è così stato recuperato e trasportato sul molo dove il medico legale Liliya Gutsul ha effettuato l’ispezione cadaverica e accertato il decesso per annegamento. Il riconoscimento del corpo ha provocato scene di strazio e disperazione sulla banchina: il padre di Arena è svenuto e si è accasciato a terra. Ha recuperato i sensi soltanto dopo il soccorso dei sanitari del 118. E, nel frattempo, tutti coloro che conoscevano i tre ragazzi si sono recati sul posto, dai parenti agli amici che vivono nella zona di corso dei Mille, in attesa di notizie. Notizie arrivate col contagocce, animate da una speranza che si è affievolita col trascorrere del tempo.

Tempo ingannato dai racconti sui ragazzi, tre coetanei, due dei quali lavoravano insieme. Salvo e Massimiliano si vedevano ogni giorno al centro revisioni auto Zarcone, che si trova nei pressi del centro commerciale di Brancaccio: “Amici per la pelle – dice una dei parenti – talmente uniti che anche il destino li ha voluto insieme in questa tragedia”. Un giallo quello nello specchio d’acqua compreso tra la Bandita e la zona di Aspra, nella quale le ricerche si sono estese: una delle ipotesi della capitaneria di porto parla di un capovolgimento della piccola imbarcazione, che potrebbe non essere stata in buone condizioni. Ma, d’altro canto, ci sarebbe il ritrovamento di alcuni frammenti della barca, che potrebbe aver battuto violentemente contro qualcosa.

Le indagini sono in corso così come le ricerche, che proseguiranno per tutta la notte con otto motovedette: cinque della capitaneria di porto, una dei vigili del fuoco, una della guardia di finanza, una dei carabinieri ed un elicottero della guardia costiera, arrivato in serata da Catania e fornito di un sistema di rilevamento ad infrarossi.


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