Trapani, si spaccia per poliziotto e porta via 32mila euro a una donna - Live Sicilia

Trapani, si spaccia per poliziotto e porta via 32mila euro a una donna

Scoperto dalla polizia

TRAPANI – Il solito truffatore seriale ha colpito ancora. A scoprirlo gli investigatori della sezione di pg della polizia presso la Procura. Riuscendo a spacciarsi per un poliziotto in servizio alla Procura di Palermo, avrebbe raggirato, stavolta a Palermo, una donna rumena portandole via 32mila euro. L’ennesimo colpo messo a segno da Giorgio Covato, da tempo nel mirino di indagini condotte in particolare nel trapanese dalla sezione di pg della Polizia presso la Procura di Trapani.

Il nuovo ordine di arresto nei confronti di Covato è arrivato dalla Procura di Palermo che ha chiesto e ottenuto dal gip una misura cautelare per truffa, indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento, autoriciclaggio, sostituzione di persona e furto aggravato. I fatti risalgono al febbraio 2021, quando Covato riuscì ad avvicinare al Foro Italico a Palermo una donna romena, facendole credere che lui fosse un poliziotto e che era intervenuto per evitare che un uomo la infastidisse. In realtà non c’era nessuno e Covato con questo stratagemma preparava l’ennesima truffa.

Covato riuscì a entrare in confidenza con la donna, qualificandosi come poliziotto sotto copertura addirittura veniva accolto a vivere a casa della donna. La rumena fidandosi dell’uomo gli confidava l’intenzione di spendere i propri risparmi per l’acquisto di una casa, Covato quindi le proponeva di rivolgersi alla madre inventando ancora un’altra cosa e cioè che la fantomatica madre si occupava di intermediazione finanziaria e immobiliare. La scusa perfetta per entrare in possesso dell’ingente somma, attraverso l’apertura di alcuni conti gioco presso una società di scommesse sportive. Contro Covato l’accusa anche del furto di tovaglie, una fede e un girocollo in oro. L’ordine di arresto ha raggiunto Covato in carcere a Ragusa dove si trova dal febbraio scorso ancora per un altro raggiro eseguito mentre si trovava ai domiciliari presso la canonica della chiesa di Cristo Re di Valderice.

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