Tre deputati scrivono a Crocetta: | "Il governo intervenga presto" - Live Sicilia

Tre deputati scrivono a Crocetta: | “Il governo intervenga presto”

Ruggirello, Clemente e Germanà: "Abbiamo versato più di 300 mila euro all'Università di Palermo, ma per colpa dell'amministrazione non abbiamo ancora un piano faunistico".

PALERMO – Dopo la sentenza del Tar di ieri, che ha definito illegittimo il calendario venatorio 2012/2013, è forte il rischio che anche il prossimo calendario possa essere “stoppato” dai giudici amministrativi. Così, i deputati regionali Ruggirello (Articolo 4), Clemente (Cantiere popolare) e Germanà (Pdl) scrivono al preside Crocetta, chiedendo di intervenire presto.

“Onorevole Presidente, – si legge nella missiva – da anni raccogliamo le proteste di migliaia di cacciatori siciliani che vedono puntualmente impugnato il calendario venatorio in prossimità dell’apertura della stagione venatoria. Da anni siamo testimoni delle ingiustizie che subiscono i cacciatori delle isole minori che vedono la loro stagione venatoria praticamente dimezzata. Da anni assistiamo alle inadempienze del primo Dipartimento dell’Assessorato alle Risorse Agricole e Alimentari incapace di completare l’iter procedimentale relativo all’approvazione del Piano Faunistico Venatorio. Da anni apprendiamo delle continue sentenze di condanna che il Tar Palermo infligge all’Amministrazione per la sua inadempienza nel portare a termine il procedimento di cui sopra. Da ultimo, il TAR Palermo, con sent. n. 1474 del 9 luglio 2013 ha condannato l’Amministrazione al pagamento di cinquemila euro di spese processuali per avere adottato il calendario venatorio della stagione scorsa in assenza del Piano. Sappia, Signor Presidente, che per la stesura del Piano in parola l’Amministrazione ha pagato all’Università di Palermo l’astronomica somma di 330.000 euro e, ciò nonostante, in atto siamo senza alcuna pianificazione territoriale relativa alla gestione faunistico – venatoria dell’isola. Ciò premesso, La invitiamo a volere assumere ogni iniziativa tendente alla definitiva risoluzione della problematica di che trattasi, magari individuando le responsabilità alle quali ascrivere il disagio di una intera categoria di cittadini siciliani che versano annualmente sei milioni di euro all’erario regionale”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI