Tre giorni per Telethon |nelle acque dei Ciclopi

Tre giorni per Telethon |nelle acque dei Ciclopi

La rassegna di subacquea promossa dalla nota fondazione.

la manifestazione
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CATANIA – “Telethon d’aMare” ha funzionato. La tre giorni di immersioni e convegni all’ombra dei Faraglioni ha permesso di raccogliere una cifra discreta da destinare alla ricerca e di sviluppare diverse tematiche relative alla tutela ambientale ed alla sicurezza subacquea. Perciò, accanto alle attività subacquee si sono susseguite anche varie esercitazioni di soccorso in mare condotte dagli operatori OPSA (Operatore Polivalente Salvataggio in Acqua) della Croce Rossa Italiana. Intanto le sale di Villa Fortuna, già sede della Pro Loco di Acitrezza, hanno ospitato la mostra fotografica “Il mare dei Ciclopi” e un nutrito ciclo di brevi conferenze.

Per queste si sono mossi medici, militari e docenti universitari; il tema, variamente declinato, è stato il Mare in tutti i suoi aspetti, dalla biologia all’esplorazione, fino agli effetti delle acque sull’organismo. A tale proposito, il dott. Mirco Fava, presidente dell’Associazione Idroterapisti italiani, ha tenuto un intervento relativo alla riabilitazione in acqua: “Le attività acquatiche devono essere per tutti, secondo le possibilità di ognuno”, ha affermato Fava, “ciascuno deve comprendere i propri limiti, quando invece molto spesso siamo noi ‘normodotati’ a creare delle barriere mentali dinanzi ai portatori di handicap: questo ne peggiora le condizioni”. Il discorso si è spostato sulle attività subacquee per disabili, fino ad un corso di fotografia subacquea studiato per non vedenti e ipovedenti, perfettamente riuscito. “Guardiamo alle potenzialità di ognuno e non ci poniamo barriere”, ammette il medico.

Il sottotenente di vascello Marco Presti, Capo Nucleo S.D.A.I. della Marina Militare, ha introdotto i compiti di questo reparto, tra i quali la bonifica dei fondali dagli ordigni esplosivi: 1300 interventi solo in Sicilia nel 2015. ”E’ anche accaduto che alcuni di questi residuati bellici, ancora attivi, siano stati impiegati per fini malavitosi”, ha ricordato il militare, ammonendo i subacquei presenti nel pubblico a segnalare eventuali reperimenti (alla Guardia Costiera: numero 1530). Tra gli interventi accademici, grande interesse ha destato quello del prof. Perciavalle, presidente del corso di laurea in Scienze Motorie. Il docente si è soffermato sulle prospettive di lavoro in ambito subacqueo per i laureati nelle discipline sportive, ribadendo poi che tutti i corsi di laurea hanno, del resto, legami concreti con l’attività subacquea: dalla biologia, alle lettere, alla storia. La dott.ssa Distefano, presidente dell’AMP Isole Ciclopi, ha ribadito la possibilità di sbocchi professionali per i giovani biologi entro le 870 Aree Protette su tutta la penisola, soffermandosi sui compiti di tali istituzioni e sui progetti che si svilupperanno nelle acque di Acitrezza. Si tratta di attività promozionali del territorio svolte in tutta Italia, ma anche di pulizia delle acque mediante un apposito “battello spazzamare”. A breve, viene detto, riprenderanno le escursioni con la famosa imbarcazione dal fondo trasparente. E’ seguita la presentazione del progetto di restyling del sito dell’AMP Ciclopi, realizzato dagli allievi del liceo “G. Galilei” di Catania.

I docenti Serio, Sanfilippo e Lisi, del corso di laurea in Scienze ambientali e naturali, hanno poi sottolineato, da punti d’osservazione differenti, la biodiversità del litorale ionico e l’esigenza di tutelarlo appoggiandosi ad un’approfondita conoscenza dei dati biologici. Intanto, all’esterno, le squadre d’emergenza della Croce Rossa erano mobilitate a causa dell’atterraggio d’emergenza riuscito senza difficoltà a Fontanarossa. Grande affluenza ha avuto l’intervento del DAN Europe, il network internazionale che assiste i subacquei in difficoltà e sviluppa programmi di ricerca scientifica e tecnologica legati alla subacquea. “Stiamo avviando dei progetti di monitoraggio in ambienti estremi, dallo sci ad alta quota fino allo spazio. Durante le immersioni verranno svolti rilevamenti doppler ed esami della glicemia”, ha spiegato il dott. Massimo Pieri. A quest’attività i subacquei presenti hanno potuto contribuire sottoponendosi, dopo ogni immersione, ad un breve rilevamento. Il progetto “Polifumo” lanciato dalla Lega Italiana Antifumo è stato ben recepito, non solo per la raccolta dei dati utili ma anche per l’avviata collaborazione col DAN Europe in merito allo studio degli effetti del fumo sui subacquei. “Siamo riusciti a raccogliere fondi, ad appassionare i neofiti e ad incrementare la cultura dei professionisti”, afferma con soddisfazione Antonio Galati, uno degli organizzatori dell’evento, “per la prima volta dopo anni, subacquea, ricerca e istituzioni universitarie tornano a unirsi per il bene di tutti”.

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