Tremestieri, Caruso all'attacco:| "Boicottarono la Rapisarda" - Live Sicilia

Tremestieri, Caruso all’attacco:| “Boicottarono la Rapisarda”

Uomo di centrodestra. Già consigliere comunale e assessore. Il mancato contrassegno di Forza Italia? "Una mia scelta personale che il partito ha rispettato"

CATANIA – “Per il futuro vedo una Tremestieri dove si alza l’asticella della qualità. Si è perso, in questo momento, ciò che sia era costruito nel tempo”. Guarda in positivo Sebastiano Caruso, candidato sindaco sostenuto da Azzurri e della civica Tutti insieme per il buon governo. Il programma è ridotto all’essenziale, al concreto: “Penso – dice a LiveSicilia – alle piccole cose. Il servizio pulmino per i bambini non prevede più personale nel veicolo oltre all’autista. Ci fosse una brusca frenata e sarebbero nelle mani di nessuno. Penso poi allo splendido servizio che gli anziani svolgevano davanti alle scuole, facendo attraversare i bambini”.

Solo questo?

“Alzare l’asticella della qualità significa inoltre che bisogna riprendere la manutenzione dei giochi nei parchi comunali e curare il verde. Non è possibile che le nostre famiglie se ne vadano fuori dal paese per far giocare i propri bambini”.

E le strade?

“Sono praticamente impercorribili. Siamo il paese con più denunce dei cittadini per i danni alle auto a causa delle buche”.

Negli anni il settore della terza età ha perso dei presidi fondamentali, non trova?

“Il centro diurno era un fiore all’occhiello della nostra città. Tanta gente non di Tremestieri veniva da noi perché qui trovava un servizio di qualità. Oggi non lo abbiamo più”.

C’è polemica sul versante dell’ediliza scolastica. La sua posizione?

“I bambini prima di tutto, ovviamente. Ma dobbiamo mettere anche gli insegnanti di svolgere in serenità il loro lavoro”.

Veniamo ora alla Politica. Nelle sue liste c’è Ketty Rapisarda, il sindaco defenestrato dal Consiglio comunale. In corsa c’è anche l’ex deputato regionale Salvo Giuffrida. È un segnale di continuità con la precedente Amministrazione?

“Lei aveva ancora tanto da dire a questo paese. Stava cercando di svolgere il proprio lavoro, ma la Politica non glielo ha fatto fare. Vero sì che non avesse esperienza amministrativa, ma era stata votata democraticamente dai cittadini e doveva avere la possibilità di governare questo paese. Hanno aspettato i due anni legali per farla fuori”.

La sua sembra un’accusa.

“Sì e forte. Faccio un esempio. La Rapisarda aveva raggiunto un accordo con i sindaci dei comuni limitrofi per avere il qui il giudice di pace. Una cosa utile al paese. Bene, il Consiglio gli ha bocciato la proposta. Di che stiamo parlando, allora. Il tutto è stato fatto in maniera strumentale, peccato che ci sia andata di mezzo Tremestieri”.

Nonostante il civismo dilagante, già dal nome le sue denotano una connotazione a destra. Giusto?

“Non lo rinnego. Anzi: sono orgoglioso di appartenere a una coalizione. I padri fondatori della destra ci hanno insegnato il valore sacro delle istituzioni. Fossi il sindaco, per me sarebbe l’ideale più alto. Oggi riscontro che sta venendo a mancare il rispetto minimale per sindaco e consiglieri. Di rimando, loro devono agire con autorevolezza”.

Perché Forza Italia ha scelto di non scendere il simbolo?

“Il partito ha rispettato una mia scelta personale. È chiaro che le vecchie formazioni hanno delle difficoltà di comunicazione. Io volevo essere ascoltato da tutti e il simbolo poteva essere un ostacolo. Quindi ho chiesto un passo indietro e mi è stato accettato”

E l’area metropolitana?

“Una grande opportunità in funzione dei servizi per i nostri cittadini”.

 


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