Tremestieri, Furnari promette: |"Taglierò la mia indennità" - Live Sicilia

Tremestieri, Furnari promette: |”Taglierò la mia indennità”

E spiega: “Il mio obiettivo è portare una nuova classe dirigente".

 

CATANIA – È il più giovane candidato sindaco della corsa tremestierese. Fabrizio Furnari, 28 anni, nato e cresciuto a Canalicchio, laureato in Giurisprudenza alla Pontificia Università Lateranense, con una tesi scritta ad Oxford sul sistema di governo britannico. Che dire: niente male. Si dichiara, inoltre, fuori dai partiti. E spiega: “La mia candidatura nasce da un spinta civica e ha come obiettivo portare una nuova classe dirigente a Tremestieri capace di dare risposte concrete ai problemi della città. Si parte dalle cose più semplici, la manutenzione di strade e parchi; fino alla manutenzione degli edifici scolastici”.

E chi ci dice che lei non abbia nessuno alle spalle?

“Non c’è nessuno. Ci sono io e una squadra che vuole mettersi in gioco per la città. Non ci sono partiti e questo pone alcune difficoltà in termini di organizzazione. Noi intanto abbiamo iniziato con semplici volantinaggi e scrivendo, assieme alla cittadinanza, il programma”.

Non trova che questo eccesso di civismo sia perlomeno sospetto?

“Tutti si mascherano dietro a progetti civici, quando sappiamo che ci sono partiti e parlamentari in campo. Ciò significa che il vecchio sistema che amministrato Tremestieri come anche la Regione non ancora ha tolto le tende”.

Magari la cittadinanza non intende cambiare, che dice?

“Da parte mia sto riscontrando nella gente una grossa volontà di rompere con il passato, anche nella mentalità. C’è voglia di dire basta al degrado politico degli ultimi anni. Questo in favore di una città che sia davvero più bella, ordinata e dall’amministrazione trasparente”.

Come valuta la clamorosa uscita di scena di Ketty Rapisarda Basile?

“Ci sono delle responsabilità diffuse che non possono essere attribuite soltanto al sindaco. Il consiglio comunale, dalla sua, non è stato capace di verificare delle situazioni anche piccole, come l’affido ad associazioni del terzo settore, ad esempio, della biblioteca Calabrò che rimane chiusa il pomeriggio”.

Ma mi faccia capire, la colpa del Consiglio è quella di non aver letto per tempo il suo programma?

“Penso invece che non ci fosse un raccordo sufficiente con il sindaco. E di ciò ne ha pagato la città. Spero che in futuro tutte le parti politiche possano concorre ai medesimi obiettivi”.

Quando vengono lanciati questi proclami è perché si pensa già di tirare i remi in barca. Pensa già al post voto?

“Assolutamente. Mi gioco la partita per vincere. Però vedo che in alcuni casi i programmi sono convergenti. È giusto quindi mettersi a disposizione, qualunque sia il risultato”.

Ma come si coniuga un programma partecipato con il riequilibrio finanziario?

“Intanto dobbiamo effettuare una verifica effettiva dello stato dei conti e sul programma le dici che è stato costruito assieme ai cittadini ma partendo da una bozza. Tra le mie proposte ci sono una serie d’interventi a costo zero, come l’istituzione delle strisce rosa per le donne in gravidanza e la nascita delle case per l’acqua. Il bilancio poi deve essere trasparente e pubblico”.

Ecco, quanto c’è di trasparente nel caso Pd?

“Non mi permetto di emettere giudizi. Ma probabilmente qualche malumore c’era”

Tutto ciò cambierà l’esito del voto?

“Lo vedremo, non abbiamo la sfera di cristallo. Di sicuro c’è che sulla scheda bisogna esprimere la preferenza confermativa per il sindaco. Il peso delle liste è quindi  relativo”.

Vedo tante similitudine tra la sua proposta e quella dei cinque stelle?

“Come dicevo, tutti i programmi hanno degli spunti comuni. Nel mio c’è il taglio del cinquanta per cento dell’indennità di sindaco. Questo punto non l’ho visto dalle loro parti”.

Ma l’azione amministrativa può essere una gara a chi si riduce di più lo stipendio?

“Il mio messaggio è chiaro. Questa somma risparmiata deve essere reinvestita nel comparto sociale. Lo vedo come un atto dovuto da parte della politica”.

 

 


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