PALERMO – Cari siciliani, ieri le piazze delle nostre città erano stracolme di simpatizzanti (e mi auguro più di curiosi) che hanno ascoltato i comizi di Salvini. Questo avveniva nello stesso momento in cui alcuni esaltati rendevano onore a Benito Mussolini a Milano. Confesso di essere rimasto colpito osservando tali immagini di folle osannanti e mi sono ricordato dei miei nonni e dei miei genitori che raccontavano vecchie storie di adunanze oceaniche dove venivano esaltati il valore e la preminenza dello Stato, la sacralità dei confini, la fermezza nei confronti delle altre nazioni europee, il principio della legittima difesa, la concezione gerarchica e piramidale del mondo”. Questo l’incipit dell’appello rivolto dal deputato del Movimento cinque stelle Giorgio Trizzino ai siciliani.
“Racconti da cui traspariva anche la sofferenza per essere stati testimoni di una storia sfuggita di mano, in cui ci si ritrovava nelle piazze a migliaia solo con la speranza di poter vivere meglio e per osannare un uomo che prometteva tutto a tutti – aggiunge il deputato, che ha scritto il suo appello su Facebook-. Noi siciliani abbiamo il dovere di conservare la memoria del disprezzo che dalla Lega Nord fino a poco tempo fa si riversava sulla nostra identità. Ci definivano fannulloni, incapaci, mafiosi, sanguisughe. Oggi vengono a chiedere il nostro voto! Con quale faccia si può operare un simile trasformismo? Come possiamo noi siciliani dare credito a simili promesse? Come ascoltare simili assurde provocazioni? Esistono alternative?”.
“Sì amici siciliani, esiste una unica alternativa che si chiama ‘orgoglio’ – prosegue Trizzino -. Dobbiamo essere orgogliosi del nostro passato, del fatto di essere un popolo con radici identitarie basate sulla tolleranza, sull’accoglienza, sulla solidarietà e sull’operosità. Dobbiamo essere orgogliosi per avere riempito il mondo di donne e uomini siciliani che hanno saputo costruire dal nulla il rispetto per se stessi e per il proprio lavoro. Dobbiamo essere orgogliosi di rappresentare quei siciliani che vanno in piazza per contrastare la mafia, per rivendicare i propri diritti, per fare rispettare le regole. Non facciamo quello che i nostri nonni ed i nostri genitori oggi non farebbero mai più. Se vogliamo veramente cambiare il nostro Paese confermiamo la fiducia al Movimento 5 Stelle e sosteniamolo perché si possa affrancare da accordi con forze politiche che hanno visioni diverse dalle nostre. È il momento di cambiare e di sapersi fidare di chi realmente vuole il bene della nostra società”.