L'ospedale 'Cervello' e le consulenze | Il pm: "Condannate Polizzotto" - Live Sicilia

L’ospedale ‘Cervello’ e le consulenze | Il pm: “Condannate Polizzotto”

Il processo sulle consulenze assegnate dall'ospedale Cervello di Palermo all'ex capo dello staff di Rosario Crocetta e attuale consulente del governatore. Stessa richiesta di pena per gli ex manager e direttore amministrativo dell'ospedale. Assoluzione per l'ex responsabile sanitario. Il 22 le arringhe dei difensori e la sentenza.

PALERMO – Due anni di carcere per l’avvocato Stefano Polizzotto. Altrettanti per l’ex manager del Cervello, Francesco Falgares. Un anno e mezzo per Roberto Colletti, ex direttore amministrativo dell’ospedale palermitano. Assoluzione per l’ex direttore sanitario, Giuseppe Ferrara. Il pubblico ministero Gaetano Paci formula le richieste di pena al termine della requisitoria al processo sulle consulenze assegnate nel nosocomio palermitano.

Consulenze “illegittime” secondo l’accusa. Nessuna irregolarità, ribattono le difese. Il 22 luglio prenderanno la parola gli avvocati Nino Caleca e Roberto Mangano (difendono l’unico imputato per cui è stata chiesta l’assoluzione), Marcello Montalbano, Vincenzo Lo Re, Lucia Di Salvo e Pier Carmelo Russo. Poi, la sentenza.

Ottanduemila euro per due incarichi di consulenza. A tanto ammonta il denaro intascato da Polizzotto, ex capo della segreteria tecnica del presidente della Regione Rosario Crocetta. Un recordman di consulenze. Nei giorni in cui veniva fuori la notizia dell’inchiesta Polizzotto si dimise da capo della segretaria tecnica. Lo stesso governatore gli ha poi affidato una “consulenza di natura giuridico-amministrativa su problematiche afferenti le competenze trattate dagli Uffici di diretta collaborazione dell’onorevole Presidente”. Per Polizzotto circa due mila euro al mese lordi per dodici mesi di rapporto. Stando al sito ufficiale della Regione la consulenza sarebbe scaduta il 30 giugno scorso.

Le accuse per tutti gli imputati, processati con il rito abbreviato, sono di truffa e abuso d’ufficio. L’inchiesta partì dalla denuncia dei nuovi vertici amministrativi del Cervello che puntarono l’attenzione sugli incarichi di gestione tecnico-giuridico aziendale. Poliziotto era stato nominato nel 2003 quando l’incarico era vacante, ma lo avrebbe mantenuto fino al 2010, con in mezzo una proroga, quando il settore Affari legali e generali aveva ormai il suo responsabile. Da qui le ipotesi di truffa e abuso d’ufficio. L’ultimo contratto, infatti, sarebbe stato firmato sulla base di un’autorizzazione, ritenuta solo presunta, rilasciata dall’assessorato regionale alla Sanità. Fatto sta che nel 2010 il neo direttore generale del Cervello, Salvatore La Rosa, succeduto a Falgares, revocò l’incarico.

 

 


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