CATANIA – Truffe agli anziani: il Comando Provinciale Carabinieri di Catania, come si apprende da un comunicato, ha avviato una campagna di sensibilizzazione della cittadinanza rispetto al fenomeno, spesso rivolte ai danni degli anziani poiché ritenuti dai malviventi maggiormente vulnerabili.
I consigli
Un percorso, si legge nel comunicato del Comando, fatto di incontri tenuti dai comandanti delle compagnie e delle stazioni, nei centri anziani e nelle chiese. Durante gli incontri i militari dell’Arma descrivono le modalità attraverso cui operano i truffatori, facendo perno sull’emotività delle vittime a cui raccontano situazioni di difficoltà di un loro figlio o parente, chiedendo del denaro per cercare di risolvere il grave problema.
I carabinieri, durante gli incontri, hanno fornito semplici consigli per non cadere nella trappola ricordando che nessuno, e men che meno le stesse Forze dell’Ordine, può chiedere denaro per ovviare all’arresto di un familiare o alle conseguenze di un incidente.
I carabinieri ricordano anche di non fornire alcun dato personale agli sconosciuti né, a maggior ragione, credenziali o dati bancari; consigliando soprattutto, anche solo al minimo dubbio, di chiamare subito il numero di emergenza 112 o di rivolgersi alla locale Stazione Carabinieri.
Le truffe sventate
I consigli, si legge ancora nel comunicato del Comando provinciale, si rivelati utili per sventare 16 tentativi di truffa nella provincia di Catania. In tutti questi casi le potenziali vittime, insospettite dalla telefonata ricevuta, hanno interrotto la conversazione rivolgendosi ai carabinieri.
A Pedara i malfattori hanno raccontato a una coppia di pensionati 72enni che la loro figlia aveva investito una donna incinta, chiedendo loro di pagare subito quanto dovuto. A una vedova di 83 anni i truffatori, presentandosi come carabinieri di Pedara, hanno provato a ripetere la storia dell’incidente, salvo però tentennare sul nome del familiare coinvolto, facendo insospettire la potenziale vittima.
Una pensionata 69enne è stata addirittura insultata dal truffatore al telefono prima di interrompere la conversazione, vistosi scoperto, dopo che si era qualificato come maresciallo dei carabinieri.
Lo stesso scenario si è riproposto lo scorso 27 maggio ad Acireale ed Aci Castello per un totale di sette tentativi di truffa, tutti sventati grazie alla prontezza delle vittime nell’avvertire il pericolo e nel rivolgersi subito ai Carabinieri. Due donne ultra-ottantenni non hanno neppure dato il tempo ai truffatori di raccontare del solito finto incidente che hanno immediatamente interrotto la telefonata.
Ad un’altra anziana signora che vive da sola nel centro di Acireale i truffatori hanno direttamente citofonato tentando la messa in scena del finto incidente ma lei non ha aperto e, consigliatasi con il nipote, si è rivolta al 112 chiedendo lumi all’operatore della centrale operativa della Compagnia dei carabinieri.
Gli altri tentativi
Una anziana signora 79enne di Sant’Agata Li Battiati ha capito subito che si trattava di una truffa e quindi ha fatto chiamare i carabinieri del posto. In questo caso specifico, i militari della Stazione hanno organizzato una vera e propria trappola facendosi trovare in casa dell’anziana donna nel momento in cui il truffatore si è presentato per riscuotere il denaro e gioielli. L’uomo, un 30enne della provincia di Napoli, è stato arrestato.
Poi è toccato ad una donna 72enne di Biancavilla, stessa scena e stessa storiella dell’incidente che aveva coinvolto la nipote della signora. La truffa in questa circostanza è stata scoperta grazie al provvidenziale intervento della figlia dell’anziana, che comprendendo immediatamente che si trattava di una truffa ha chiamato i carabinieri del posto che tramite una complessa attività di indagine, anche tecnica, sono riusciti a identificare e denunciare un napoletano di 21 anni e la complice 55enne.
Gli specchietti rotti
Emblematiche anche due truffe degli specchietti rotti andate a vuoto grazie alla scaltrezza delle vittime. I due casi, una a Calatabiano e l’altro ad Acireale, sono molto simi tra loro: il truffatore finge la rottura dello specchietto della propria autovettura a causa di un ignaro autista al quale, dopo avere lanciato un sasso o comunque un oggetto sull’auto, lo insegue e gli addebita la rottura dello specchietto.
In questi due casi però, le vittime hanno subito chiesto l’intervento dei carabinieri del posto che, dopo una speditiva e serrata attività di indagine hanno individuato e denunciato a Calatabiano un 21enne di Siracusa, mentre ad Acireale un 19enne di Noto.
I messaggi Whatsapp
Altra tipologia di truffa, per la quale la Sezione “cyber investigation” del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catania sta svolgendo delle indagini, è quella dell’invio di un sms o messaggi WhatsApp con il quale viene chiesto alla vittima, spacciandosi per un parente e riferendo di aver smarrito o rotto il cellulare, di essere contattati su un’altra utenza.
A questo punto inizia un fitto scambio di messaggi al termine del quale il finto parente chiede alla vittima della truffa l’invio di denaro per l’acquisto di un nuovo telefono.