Crocetta: "Non mi dimetto" | Tutino: "Allo sbaraglio" - Live Sicilia

Crocetta: “Non mi dimetto” | Tutino: “Allo sbaraglio”

In casa Pd cresce il pressing sul governatore, che annuncia l'azione legale contro l'Espresso e denuncia un tentativo di golpe e rilancia e sfida il partito: "Mi sfiducino". L'ormai ex medico personale del presidente della Regione, intanto, ha affidato ai suoi legali una nota in cui denuncia di essere stato "lasciato solo a pagare il conto".

18.50 – L’avvocato Vincenzo Lo Re, legale del governatore della Sicilia Rosario Crocetta, illustrerà martedì prossimo a Palermo, nel corso di una conferenza stampa, le iniziative giudiziarie che intende adottare confronti del settimanale l’Espresso dopo la pubblicazione della notizia dell’intercettazione, smentita dalla Procura, tra il presidente della Regione e il medico Matteo Tutino.

Aggiornamento – Crocetta non demorde e dichiara di voler andare avanti con il suo mandato. “Non mi dimetto, sono un combattente e un combattente muore sul campo. Se lo facessi la darei vinta ai poteri forti – ha ribadito anche oggi il governatore – Qualcuno ha voluto mettere a segno un golpe, volevano determinare le mie dimissioni o il mio suicidio. E trovo assurdo che organi istituzionali abbiano espresso giudizi senza fare le dovute verifiche con la Procura. Il governo nomini subito una commissione d’inchiesta per accertare quali servizi deviati e quali poteri oscuri abbiano tentato di farmi fuori. Ieri l’ho chiesto al ministro degli Interni Alfano”.

“Il Pd vuole le mie dimissioni? – continua Crocetta – Mai, mi sfiducino se vogliono, così si renderanno complici dei golpisti e passeranno alla storia come coloro che hanno ammazzato il primo governo antimafia della storia siciliana. Ho sentito che su di me circolano altre voci, alcune riguardano la mia sessualità. Ma non c’è un bel niente, io non ho nulla da nascondere. Non c’è nulla su di me, la mia storia è limpida. L’Espresso se ha il materiale lo consegni ai magistrati, se non ce l’ha, e non ce l’ha, la cosa è molto grave e vergognosa. Ma ne risponderà davanti alla giustizia”.

“Perché mi dovrei dimettere – continua Crocetta – se anche la Procura di Palermo per tre volte e anche oggi ha smentito quell’intercettazione su Lucia Borsellino? Il mio silenzio degli ultimi giorni è stato strumentalizzato e quindi ho deciso di romperlo e di reagire. Avevo offerto al Pd la disponibilità a fare un passo indietro ma è chiaro le mie dimissioni sarebbero interpretate come un’ammissione di colpa, colpa che non ho. È stato un golpe e basta”.

Matteo Tutino, il primario dell’ospedale Villa Sofia finito nell’occhio del ciclone per una serie di vicende giudiziarie e, in ultimo, per il giallo sulle intercettazioni delle telefonate con il governatore, Rosario Crocetta, passa al contrattacco. L’ormai ex medico personale del presidente della Regione ha infatti affidato ai suoi legali la propria replica, una presa di posizione, da buon diretto interessato, su quanto trapelato a mezzo stampa negli ultimi giorni, e di cui è stato, suo malgrado protagonista.

“Il nostro assistito – si legge nella nota dei legali del medico – riferisce di avere sempre seguito, nel suo incarico di primario del reparto di chirurgia plastica di Villa Sofia, le puntuali direttive che gli venivano impartite dal Presidente ed anche dall’assessore alla Sanità; a detta del nostro assistito il progetto Diomede ne è l’esempio più calzante a cui fu dato avvio da parte del Presidente , di concerto con l’Assessore, nominando un gruppo di esperti. Il nostro assistito ribadisce ancora una volta come la terribile e sconvolgente frase di cui alle intercettazioni pubblicate dall’espresso, nel senso inquietante dato alla stessa, non esiste e non poteva esistere perché non è stata mai profferita ed è purtroppo con rassegnazione che dobbiamo prendere atto che è una invenzione frutto di dossieraggio per motivi politici”.

“Il nostro assistito si dichiara inoltre molto addolorato per la sofferenza e l’imbarazzo incolpevolmente arrecato alla dottoressa Borsellino da quanto sta avvenendo, anche perché , contrariamente a quanto affermano alcuni , il rapporto tra Tutino e L’assessore alla Sanità è stato sempre improntato a sincera e leale amicizia. Il progetto legalità Villa Sofia , varato nel mese di luglio 2013 in cui si fece una riunione con assessore, presidente e partecipanti al progetto per iniziare a portare avanti l’Expert grup ovvero il progetto legalità in sanità e durato fino a tutto il 2014, ne è l’esempio concreto. Purtroppo il nostro cliente si accorge troppo tardi di essere ‘stato mandato avanti allo sbaraglio ed a briglie sciolte per poi essere lasciato solo a pagare il conto'”.

Intanto, in casa Pd il termometro della crisi, già da ieri, e alla luce delle crescenti polemiche che hanno avvolto interamente il mondo della Sanità siciliana, braccio più dispendioso del governo regionale, è tornato a salire oltre i livelli di guardia. Il pressing su Crocetta resta forte, nonostante il tentativo di fare quadrato attorno al governatore effettuato da Raciti negli scorsi giorni. Tentativo che, pare, essere comunque rimasto tale, visto che il pressing sul governatore per ottenere le sue dimissioni, è ripreso a pieno regime. Da par suo, tuttavia, Crocetta non molla, e in un’intervista all’Ansa torna a parlare di poteri forti intenzionati a buttarlo giù insieme al suo assessore alla Sanità, e scarica di fatto, Tutino, suscitando così la reazione del medico.

 


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