Tutti i messaggi di Musumeci | Alta tensione con Forza Italia - Live Sicilia

Tutti i messaggi di Musumeci | Alta tensione con Forza Italia

Difficile sperare nel soccorso delle opposizioni se prima non si fa chiarezza nella coalizione del presidente.

Lo spauracchio del “tutti a casa” è un disco già sentito. E pure in questa legislatura. Per non parlare delle precedenti. Ma il discorso di Nello Musumeci dopo l’ennesimo passo falso del centrodestra all’Ars contiene diversi altri passaggi che meritano un approfondimento. Per comprendere meglio il momento politico che si vive all’Ars e all’interno del centrodestra siciliano.

Il tema, non detto ma fin troppo evidente, resta quello dei difficili rapporti interni alla maggioranza e in particolare con Forza Italia. Che ieri in Aula ha frenato sul collegato alla finanziaria, finito poi in commissione. “Aspetto fiducioso soprattutto per gli articoli riguardanti la creazione del Polo per il credito agevolato (fusione Crias-Ircac) e la soppressione dell’Esa, l’ultimo carrozzone della Prima Repubblica”, ha detto ieri il governatore. E chi se non Forza Italia mostra da un pezzo un atteggiamento dubbioso se non ostile alla chiusura dell’Esa? Anche la definizione dell’Ente di Sviluppo Agricolo come “ ultimo carrozzone della Prima Repubblica” non è casuale e sembra riallacciarsi a un altro passaggio del j’accuse di Musumeci: “La più famelica partitocrazia che ha devastato e saccheggiato questa regione per tanti anni forse non è stata ancora sconfitta”. Con chi ce l’ha il presidente? Quale partitocrazia? Forse quella dello stesso affollato centrodestra che lo ha sostenuto e che con i suoi voti ha contribuito alla sua elezione, ricordano oggi i 5 Stelle? Forse un’altra, non è dato saperlo. Di certo c’è solo che tra i partiti che hanno provocato la frenata sul collegato e sulle sue “riforme”, Forza Italia occupa un posto di rilievo. E i passaggi al veleno che richiamano il convitato di pietra forzista così diventano due. Tre per chi, magari forzando la mano, vuole leggere il passaggio in cui si definisce la giunta come “governo del cambiamento” come un ammiccamento ad altre esperienze che a Roma vedono la destra a braccetto di altri compagni di viaggio, con Forza Italia parcheggiata all’opposizione.

I segnali di tensione con Forza Italia nelle ultime settimane on sono mancati. Diverse le occasioni in cui il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè ha rilasciato dichiarazioni dal sapore polemico dopo il voto delle amministrative di due settimane fa. Ora la presa di posizione del governatore che arriva a ipotizzare il “tutti  acasa”.

Oggi nel dibattito d’Aula sono arrivati dai banchi della maggioranza auspici di collaborazioni in Aula con le opposizioni ma senza ribaltoni. Che peraltro lo stesso governatore in un recente passato ha pubblicamente auspicato. Ma fin qui, niente da fare. Il Pd parla di governo immobile e maggioranza divisa. I grillini siciliani fin qui non hanno accolto gli inviti. E il prezzo che nei sondaggi il Movimento sta pagando per l’abbraccio romano a Salvini suggerisce ai pentastellati isolani la massima prudenza. Tanto più finchè c’è Forza Italia per lo mezzo, come si intuisce dalla risposta della capogruppo Zafarana. E’ molto complicato sperare in un soccorso esterno se prima non si farà chiarezza sui rapporti interni al centrodestra.


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