Ci apprestiamo alle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana. Siamo in agosto, in piena calura. Nerone, così viene definito il clima torrido di questi giorni la fa da padrone nell’agitare i sonni dei siciliani. In particolare di tutta quella folla di aspiranti candidati. Da indiscrezioni sulla stampa si apprende che la maggioranza, anzi la quasi totalità degli uscenti sarà candidata. A questa folla si aggiungeranno una nutrita fila di politici e politicanti, molti dei quali provenienti dal mondo sindacale. Cosa c’entri il sindacato con la politica, con la ricerca di una candidatura in politica, lo capisco ma non mi appare molto corretto. Utilizzare tutti gli iscritti al sindacato, tutti gli interessi che il sindacato segue per ritagliarsi un posto al sole della politica non mi pare faccia molto bene alla politica. Quello che appare chiaro e che non c’è nessuna intenzione di cambiare marcia, cambiare direzione.
Alle minne dai molti capezzoli della Regione Siciliana tutti vogliono rimanere aggrappati, tutti spingono per farsi spazio, per afferrare qualche capezzolo che sta per sfuggire di mani. Ma ormai le minne della regione sono rinsecchite. Come dicono i pecorai quando la pecora finisce di allattare: la pecora è strippa.