Uccide fratello e cognata| Scappa in Svezia con loro figlio - Live Sicilia

Uccide fratello e cognata| Scappa in Svezia con loro figlio

Natale Romano Monachelli, arrestato a Stoccolma
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Una storia vecchia, un file rimasto negli archivi per quindici anni e una pista che ha portato fino in Svezia. E’ stato arrestato ieri, a Stoccolma dalla polizia svedese, con l’accusa di duplice omicidio, Natale Romano Monachelli. I carabinieri del comando di Palermo sono venuti a capo della sua storia dopo che nel gennaio scorso il pentito Angelo Fontana, parlando dell’omicidio di stampo mafioso di Giovanni Bonanno, è tornato sulla morte di Filippo Romano Monachelli e della moglie Elena Lucchese.

I due cadaveri trovati carbonizzati a Carini (Pa) nel 1994 - clicca per ingrandire

I due cadaveri trovati carbonizzati a Carini (Pa) nel 1994 - clicca per ingrandire

La storia risale al 1994. A Carini viene trovato un furgoncino con due cadaveri carbonizzati all’interno. Le indagini si rivolgono immediatamente verso il fratello di Filippo e cognato della donna: Natale Romano Monachelli. Ma il materiale raccolto non consente agli inquirenti di inchiodare Romano che – nel 1998 – si trasferisce in Svezia dove apre un ristorante italiano. Con lui la madre, Wanda, e il piccolo nipote, il figlio della coppia uccisa.

Un segreto, però, che la moglie svedese di Natale Romano non riesce a trattenere. E quando la relazione fra i due si interrompe, decide di parlare ai carabinieri, di raccontare tutto. Ma ancora una volta  non basta. Il caso viene ufficialmente riaperto nel gennaio scorso quando il pm della Dda di Palermo, Matteo Fici, raccoglie le dichiarazioni del pentito Angelo Fontana. La sua versione corrisponde per filo e per segno con quella della ex moglie di Natale Romano.

Filippo Romano Monachelli era un tossicodipendente malato di Aids. Dopo l’ennesima lite con la madre che non voleva darle i soldi per comprare la dose, le ha scippato la borsa. Allora il fratello, Natale Romano, dopo una violenta discussione lo uccide in un garage, a Palermo, nella zona dello stadio. Subito dopo si reca dalla moglie uccidendo anche lei, accusata di voler mettere le mani sull’eredità del fratello Filippo.

Per sbarazzarsi dei corpi Natale Romano si rivolge a un suo caro amico: Giovanni Bonanno che sarà poi vittima di lupara bianca per mano dei Lo Piccolo. Così i corpi vengono caricati in un Fiat Fiorino, portati a Carini dove vengono dati alle fiamme con il veicolo. Dopo l’omicidio Natale Romano si è anche presentato davanti alla famiglia Madonia, a capo del mandamento di Resuttana – zona degli omicidi – per spiegare le motivazioni. Da allora ha cresciuto il figlio del fratello da lui stesso ucciso che ai tempi aveva 6 mesi. E con lui sua madre, la nonna del piccolo, a conoscenza di tutta la storia.


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