Uccise i due di Librino che erano entrati in casa sua, il pg: "10 anni"

Uccise i due cugini che erano entrati in casa, il Pg: “Confermare la pena”

La richiesta alla Corte d'appello etnea

ACIREALE (CATANIA) – Il Pg d’appello ha chiesto ai giudici di confermare la condanna a 10 anni inflitta al 72enne di Acireale Giuseppe Battiato. La sentenza è attesa a gennaio per il duplice omicidio, avvenuto nelle campagne della frazione acese di Pennisi, di due cugini di Librino, Vito Cunsolo e Virgilio Cunsolo Terranova.

L’anziano ha confessato, ma la difesa ha impugnato la sentenza, chiedendo di ridurre ulteriormente la pena. Fu lui a sparare e uccidere, il 22 giugno del 2022, i due che erano entrati nel suo casolare. Ma Battiato ha sempre detto di aver sparato per difendersi.

La legittima difesa

Battiato, va ricordato, è stato ritenuto responsabile solo di uno dei due delitti, ovvero l’assassinio di Vito Cunsolo, 31 anni. È stato prosciolto per legittima difesa, invece, dall’accusa relativa all’omicidio del cugino di Cunsolo, Virgilio di 30.

In aula le parti civili sono assistite dagli avvocati Roberta Costa e Dario Polizzi Favarolo. All’imputato, in primo grado il gup Carla Aurora Valenti aveva concesso le attenuanti generiche e un ulteriore sconto per il rito scelto dai suoi legali.

I soldi a casa

Il giudice, in sintesi, aveva riconosciuto la legittima difesa per uno dei due omicidi. Per l’altro invece lo ha condannato. A casa dell’anziano, si ricorda, fu trovata una ingente somma di denaro. L’anziano dormiva con la pistola calibro 7,65 sotto il cuscino. Ha riferito di aver subito dei furti nei giorni precedenti e che per questo non si fidava a dormire senza.

Quando i due cugini sarebbero entrati in casa, avrebbe fatto fuoco. Uno, due, tre colpi. Secondo l’accusa, a Vito Cunsolo avrebbe sparato una sorta di colpo di grazia. Da qui la condanna. In aula erano presenti varie parti civili. E ai familiari del giovane Vito, l’anziano dovrà risarcire i danni, e pagare anche una provvisionale.

L’arma del delitto

L’arma utilizzata è una browning. Dopo avere sparato avrebbe, poi, trasportato i cadaveri con una carriola lasciandoli in una parte del fondo.

Mentre parlava ha portato i militari di fronte a una palma nana, dove aveva buttato la pistola e il telefonino di una delle vittime. I corpi sono stati trovati “riversi per terra e ricoperti da alcuni teloni di plastica”. L’inchiesta, coordinata dalla procura di Catania, è stata condotta dai carabinieri. Ora si tornerà in aula tra un mese esatto.


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