Uccise il fidanzato con una coltellata, Mattarella concede la grazia

Uccise il fidanzato con una coltellata, Mattarella concede la grazia

Sconto parziale di pena per una donna di Sant'Agata di Militello

PALERMO – Francesca Picilli, la donna messinese che nel 2012 uccise il fidanzato al culmine di una lite, ha ricevuto la grazia parziale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha firmato il decreto insieme con quello che concede lo stesso beneficio ad Ambrogio Luca Crespi, condannato a sei anni di reclusione per concorso in associazione di tipo mafioso. Per quest’ultimo è stata disposta una riduzione della pena di un anno e due mesi.

La lite furiosa e la coltellata

Picilli, condannata a dieci anni e sei mesi di reclusione, assistita dall’avvocato Enrico Sanseverino, ha ottenuto invece una riduzione della pena di quattro anni. L’episodio che vide protagonista la donna avvenne nel marzo del 2012. Era la notte tra il 4 e il 5 marzo, a Sant’Agata di Militello, nel Messinese, e la donna durante una lite ferì al torace, con un coltello a serramanico, il proprio fidanzato, Benedetto Vinci che, ricoverato in ospedale, morì dieci giorni dopo a causa di quella ferita.

La battaglia legale

Picilli, che all’epoca dei fatti aveva 27 anni, fu condannata a 10 anni e mezzo per omicidio preterintenzionale dalla Corte d’assise d’appello di Regggio Calabria, dove la Cassazione rinviò il processo accogliendo il ricorso del difensore della donna, Nino Favazzo, contro la condanna dei giudici d’appello di Messina che avevano comminato una pena di 14 anni. A Reggio Calabria furono riconosciuti all’imputata le attenuanti generiche, perché la donna, nel corso della lite, non avrebbe colpito il fidanzato con l’intenzione di ucciderlo. 
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