Uffici vuoti e disservizi| Ecco l'assessorato groviera - Live Sicilia

Uffici vuoti e disservizi| Ecco l’assessorato groviera

Prima il mancato rinnovo dei co.co.co poi le rotazioni. Restano bloccate molte pratiche per le valutazioni di impatto ambientale. “Disservizi significativi per la comunità”, dicono i sindacati. Non tutti però sono d'accordo.

AMBIENTE E TERRITORIO
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PALERMO – Ancora in cerca d’autore l’assessorato regionale al Territorio e ambiente. E in cerca di autore sono diverse unità operative svuotate dall’addio ai quarantacinque lavoratori co.co.co e co.co.pro che da gennaio non hanno più avuto rinnovato il contratto.

Così in un giorno di ricevimento rischia di essere un problema avere notizie sulla propria pratica. Accade a chi cerca informazioni per una pratica di valutazione impatto ambientale o di valutazione impatto strategico. Sì perché il dirigente del servizio “è in ferie”, come dicono i colleghi. E l’ufficio è praticamente vuoto. Mancano Antonino Genovesi, Giuseppe Messana, Anna Maria Beltrano, Carmelo D’Agostino, Francesco Geremia e Mario Pantaleo. Sono i sei co.co.co che mettevano a disposizioni competenze specifiche all’ufficio operativo che si occupa del coordinamento delle procedure Vas, dello sviluppo sostenibile e della relazione sullo stato dell’ambiente.

C’è però chi, fra i nuovi arrivi all’assessorato di via Ugo La Malfa, a microfoni spenti dice qualcosa di diverso. “Siamo qui da diverse settimane ma non ci fanno lavorare, non ci affidano nessuna pratica”. Per Paolo Montera della Cisl invece la situazione è differente. “Il mancato rinnovo del contratto di questi lavoratori porta un disservizio significativo per l’assessorato e quindi per la comunità– afferma –. Nonostante i diversi incontri che abbiamo avuto con l’assessorato alla Funzione pubblica non è stata partorita una soluzione coerente per fornire competenze specifiche. al servizio. Questi quarantacinque lavoratori a contratto fornivano un contributo a cui non si può rinunciare, speriamo si giunga presto ad una soluzione”.

Lo stesso auspicio è condiviso dall’assessore Mariella Lo Bello: “Spero che un accordo si trovi. La volontà dell’amministrazione è orientata verso questo obiettivo”. Le due parti, Regione e lavoratori, cercano quindi di trovare una conciliazione, anche se non sono state stanziate risorse in bilancio per coprire i loro stipendi. “Il commissario dello Stato avrebbe impugnato la norma”, precisa l’assessore Lo Bello. La Regione intanto ha chiesto un parere all’avvocatura dello Stato in vista del secondo tentativo di conciliazione, che si terrà il prossimo 14 maggio. L’ipotesi che resta più plausibile è che ai quarantacinque professionisti, in servizio con contratti a progetto dal 2002, venga riconosciuto lo stesso status di cui godono gli altri precari della Regione. Dovrebbe dunque profilarsi una proroga fino al 31 luglio.

Complici le rotazioni delle scorse settimane intanto nuovo personale è stato inserito nello staff dell’assessorato di via Ugo La Malfa e incardinato al dipartimento Ambiente. Personale proveniente da altre strutture, in particolare dall’assessorato ai Beni culturali. “Sono persone che non hanno competenze specifiche – dice Paolo Montera–, e che comunque non sono state formate per svolgere il proprio lavoro, ovvero per redigere valutazioni d’impatto ambientale e valutazioni d’impatto strategico”.

Non sono però gli unici servizi sguarniti. Gli altri co.co.co erano dislocati in numerosi uffici nello stesso dipartimento. All’ufficio operativo che si occupa di attività produttive erano quattro su dieci, mentre al servizio per le opere marittime e portuali cinque su dieci. Componevano per tre quinti l’ufficio operativo per le opere connesse alle attività estrattive, ed erano la quasi totalità dei componenti dell’unità che cura gli impianti per la gestione dei rifiuti e le opere idrauliche, ben quattro su cinque. Diverse le soluzioni all’orizzonte, che però attendono di essere messe in pratica. E numerosi fascicoli, intanto, restano congelati, in attesa che qualcuno si occupi di loro.


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