Ufficio stampa, Stella: | "Crocetta ha ragione" - Live Sicilia

Ufficio stampa, Stella: | “Crocetta ha ragione”

L'editorialista del Corriere della Sera commenta la vicenda dell'ufficio stampa della Regione Sicilia. “Che sul principio abbia dannatamente ragione Crocetta è difficile da contestare”.

gian antonio stella, ufficio stampa

Gian Antonio Stella

PALERMO – Assume una ribalta nazionale il tema dell’ufficio stampa della Regione Sicilia. Sulle nostre pagine si è accesa una rovente polemica in merito alle dichiarazioni di Rosario Crocetta sulla decadenza dei giornalisti dell’ufficio stampa della Regione. Nel dibattito si issa anche la voce di Gian Antonio Stella, che commenta la vicenda oggi sulle pagine del Corriere della Sera.

L’interrogativo da cui parte il discorso di Stella è il seguente: “Chi viene assunto senza concorso per amicizia, per tessera o per fedeltà politica ha davvero diritto all’assunzione a vita?”. E non si tratta di un tema unicamente siciliano. “E invece già un sacco di volte, dalla Calabria al Friuli, dalla Sardegna al Veneto, cosa è accaduto? – si chiede Stella – Che persone assunte senza concorso («tanto si tratta solo di un contratto a scadenza, legato al mandato di chi è stato eletto») sono state poi stabilizzate. In ruoli più «istituzionali». Tagliando fuori tutti coloro che avrebbero potuto aspirare a quei posti, magari avendo curriculum migliori che per motivi po-li-ti-ci non erano riusciti però a fare valere.”

L’editorialista del quotidiano di via Solferino sottolinea il principio sacrosanto della legge che afferma come nei posti pubblici si debba entrare tramite concorsi pubblici, ma definisce un’eccezione: “Come quella dei portavoce. Dov’è indispensabile un rapporto di fiducia: un deputato pidiellino non accetterebbe mai di vedersi assegnare un collaboratore vendoliano, uno bersaniano mai di vedersi assegnare un casiniano. Totò Cuffaro voleva degli addetti stampa di sua piena fiducia? Non ci sogniamo di contestarlo. Proprio perché si tratta di assunzioni dettate dal rapporto di fiducia, però, devono essere provvisorie”.

Stella dà il suo appoggio a Crocetta, ma punta il dito su una materia non normata adeguatamente. “C’è da sperare che le parti riescano a individuare una soluzione. Buttare in strada una ventina di persone (e le relative famiglie) coi tempi che corrono, è una responsabilità da non dormirci di notte. Che sul principio abbia ragione Crocetta, però, è dannatamente difficile da contestare”. Il giornalista, autore de ‘La casta’, aggiunge anche che ci sono state due inchieste: “Una della Corte dei conti, l’altra della Procura. Inchieste finite con l’assoluzione di Cuffaro e del successore Lombardo sulla base di un principio riassunto dalla sentenza del febbraio scorso dove la Corte dei conti scriveva che si trattava non di una assunzione stabile ma di «un rapporto di collaborazione caratterizzato da assoluta precarietà: in qualsiasi momento esso può essere oggetto di risoluzione da parte dell’amministrazione ». Una tesi che oggi diventa fastidiosissima…”.

 

 

 


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