Caos ambulanze e attese: muore donna dello Zen

Caos ambulanze e attese: muore una donna dello Zen

Il mezzo di soccorso è partito dal Civico perché gli altri erano impegnati.

PALERMO- La morte è stata dichiarata all’ospedale Villa Sofia, ieri sera, ma questa donna 42enne, di cui, purtroppo, si racconta la tragedia, era già stata prelevata nella sua casa, allo Zen, in arresto cardiaco. Pare che avesse delle patologie pregresse. E’ accaduto ieri sera. Secondo le notizie che abbiamo raccolto, l’ambulanza è partita dall’ospedale Civico e ci ha messo venti minuti per arrivare, essendo gli altri mezzi di soccorso impegnati. Niente da dire sulla bravura e sulla dedizione del personale del nostro 118 che è formidabile in competenza e sensibilità. Venti minuti, per quanto fisiologici a Palermo, per un arresto cardiaco sono tanti. E possono fare la differenza tra la vita e la morte. Non parliamo del caso specifico, oltretutto si attende ancora l’autopsia. Ma, in generale. Chi è colpito da infarto nella sua abitazione ha più speranze di farcela se il soccorso è immediato o almeno in un brevissimo periodo.

Venti minuti dal Civico

A Villa Sofia si sono manifestate le consuete scene di dolore. Il quartiere è stato colpito dal lutto. C’è stato anche qualche momento di tensione che è rientrato grazie alla bravura dei sanitari. L’ambulanza, dalle notizie che abbiamo, è partita dall’ospedale Civico alle 16.48 ed è arrivata allo Zen alle 17.08. La volata verso l’ospedale è risultata vana, come i soccorsi prodigati.

Caos ambulanze e attese

Perché per andare allo Zen l’ambulanza medicalizzata arriva dal Civico, cioè dall’altra parte della città? Non abbiamo alcuna dichiarazione ufficiale in merito, ma chi lavora nell’ambiente richiama alla memoria la fila dei mezzi davanti agli ospedali con la difficoltà di ricoverare pazienti No Covid, per il sovraffollamento dei reparti. E’ una cronaca che abbiamo già registrato (nella foto) nelle nostre pagine, con una testimonianza video. Sei si hanno problemi a ‘sbarellare i pazienti’, secondo il gergo ospedaliero, i tempi si dilatano e il sistema si inceppa. Giova ripeterlo: noi non possiamo sapere se, nell’immediatezza del dramma, la signora si sarebbe salvata con un aiuto istantaneo. Né possiamo dire che venti minuti siano fisiologicamente troppi per Palermo, se vieni da lontano. Gli uomini del 118 mettono le ali nelle ruote e volano come pochi altri. Ma che un’ambulanza richiesta allo Zen debba arrivare dal Civico è un particolare, a margine di una tragedia, che pone più di un interrogativo.

Sovraffollamento a Villa Sofia

Sullo sfondo rimane lo stress a cui sono quotidianamente sottoposti medici, infermieri e oss a Villa Sofia. Il pronto soccorso su cui convergono quasi tutte le urgenze no Covid sta scoppiando. Gli indici di sovraffollamento sono alti. Ecco un problema all’ordine del giorno che sarebbe opportuno affrontare. I medici non sanno che farsene del titolo di ‘eroi’ e preferirebbero meno retorica, una sobrietà accompagnata da un migliore funzionamento della sanità.


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