La sua musica è sempre sfuggita a qualsiasi tipo di classificazione, vista la sua continua capacità di sperimentare e di rinnovarsi. La sua carriera inzia negli anni 60, quando ricevette in regalo un clarinetto ed imparò a suonarlo da autodidatta. Dopo essere entrato a far parte di un complesso jazz bolognese, ebbe la possibilità di suonare con grandi jazzisti come Bud Powell, Charles Mingus ed Eric Dolphy.
In seguito, dopo essersi classificato primo al festival europeo del jazz, in Francia, si fece notare da un’orchestra di professionisti romani e con loro ebbe la prima esperienza in sala d’incisione, suonando il clarinetto. Nel 1963, durante l’edizione del Cantagiro, Gino Paoli lo convinse ad intraprendere la carriera da solista. Incise il suo primo 45 giri contenente Lei (Non è per me). L’esperienza del Cantagiro non fu piena di successo per Lucio. Durante le esibizioni, infatti, fu oggetto di lanci di ortaggi da parte del pubblico.
Ma l’iniziale insuccesso non fermò il giovane Lucio, che formò un gruppo con dei musicisti bolognesi, Gli Idoli. Dall’album estrasse la canzone “Paff…Bum” e vi partecipò all’edizione sanremese del 1966. A Sanremo fece ritorno anche l’anno seguente con il singolo “Bisogna saper perdere”. Dalla partecipò di nuovo al festival di Sanremo nel 1971, con 4/3/1943 che gli valse il terzo posto assoluto. Il brano, nonostante le numerose censure, divenne il marchio di fabbrica dell’artista. Nello stesso anno uscì “Storie di casa mia”, primo album dell’artista emiliano a riscuotere successo: il disco contiene brani che porteranno l’artista tra igrandi della musica italiana. Nel 1972 calcò per la quarta volta il palco dell’Ariston con “Piazza Grande” dedicata a un senzatetto realmente vissuto.
Piazza Grande insieme a 4/3/1943 diventerà una delle canzoni più note e ammirate di Dalla, cantata a tutti i suoi concerti. Nel 1973 inizia la collaborazione con Roberto Roversi, che ha approfondito i temi sociali e politici già affrontati nei lavori precedenti. Risultato di questa collaborazione saranno gli album “Il giorno aveva cinque stelle”, “Anidride solforosa” e “Automobili”. Dopo la fine della collaborazione con Roversi, Lucio, decide di diventare l’unico referente della sua musica. Pubblica nel 1977 “Come è profondo il mare”. Dopo due anni invece, pubblicherà “Lucio Dalla”, una raccolta di canzoni- simbolo che raggiunse subito un grande successo. Al 1986 risale invece una delle canzoni più famose di Lucio Dalla: “Caruso”. Dedicata al grande tenore Enrico Caruso, la canzone è stata definita nel 2008 , dal presidente della Siae Giorgio Assumma, una delle più conosciute e cantate al mondo. Negli anni 90 inizia la fase pop di Lucio. Il singolo “Attenti al lupo” vende 1.500.000 di copie. Nel 2001 esce il suo ultimo album “Angoli nel cielo” che contiene solo canzoni d’amore scritte tra il 1971 e il 2009. Il 14 febbraio 2012 torna al festival di Sanremo accompagnando Pierdavide Carone con “Nanì”. Nello stesso anno inizierà la sua ultima tournée, a Lucerna in Svizzera, la sera seguente fa tappa a Zurigo e infine a Montreaux in Svizzera.