L'architetto autonomista al Comune |La scommessa di Lomonte - Live Sicilia

L’architetto autonomista al Comune |La scommessa di Lomonte

Ciro Lo Monte

La ricetta del candidato indipendentista alla poltrona più importante di Palazzo delle Aquile.

Palermo - verso le elezioni
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PALERMO – Indipendentista, esponente del movimento Siciliani liberi, architetto e membro dell’Opus Dei, Ciro Lomonte, candidato sindaco di Palermo alle prossime elezioni comunali, propone per la città una radicale restaurazione. Da architetto non può non porre al centro del suo programma l’urbanistica. Su questo tema si è tante volte esposto, sollevando non poche polemiche, per esempio, quando provocatoriamente ha detto che i quartieri periferici, come lo Zen, andrebbero rasi al suolo, che il piano regolatore di Palermo è un’idiozia e che la città dovrebbe essere totalmente ridisegnata come atto responsabile in previsione di eventuali eventi sismici. “Tutti provvedimenti necessari – spiega Lomonte – anche per dare una bella boccata d’ossigeno al settore dell’edilizia bloccata da anni. Per quanto riguarda lo Zen – spiega l’architetto – le mie parole sono state spesso travisate. Non ho mai parlato di abbattere ma di riprendere, cambiare e rendere finalmente agibile questo quartiere degradato”.

Il suo nome come papabile candidato degli indipendentisti è nato qualche mese fa nel corso di un’assemblea regionale di Siciliani liberi: “Mi è stato chiesto ed io ho accettato – chiarisce l’architetto – questo è il primo passo per cercare di far valere i diritti dei siciliani e liberare l’Isola dallo stato di colonia in cui è relegata”. Tornando a Palermo, al centro del programma di Ciro Lomonte ci sono la bellezza e l’orgoglio: “I palermitani non amano la loro città, molto spesso non conosco nemmeno la sua storia, le sue bellezze”. Su questo vuoto culturale di tanti palermitani LoMonte trova il presupposto per attaccare Leoluca Orlando sull’importanza della multiculturalità: “Il centro storico è solo un conglomerato di pub e di cittadini extracomunitari, motivo per il quale sono troppo frequenti episodi di criminalità”.

Prima i palermitani potrebbe essere lo slogan dell’architetto Lpomi te che si scaglia anche contro la Ztl definita “solo un trucchetto per spillare soldi ai palermitani”, contro il tram e le linee che si vorrebbero creare in futuro “impensabile una linea in via Libertà o in corso Calatafimi, e contro le partecipate del Comune “troppo spesso inefficienti e ridotte a semplici stipendifici”. “Ridiamo spazio alle nostre eccellenze – dice – ridiamo il centro storico agli artigiani palermitani, troppo spesso costretti a lasciare la Sicilia per portare il loro talento altrove. Le cose si possono fare, restaurare per bene questa città è possibile. Non è la mancanza di denaro il nostro problema – attacca il candidato sindaco – si tratta solo di una mancanza di idee”.


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