Un bidone, un accendino, proiettili | Intimidazione al supermercato - Live Sicilia

Un bidone, un accendino, proiettili | Intimidazione al supermercato

Proiettili (archivio)

Intimidazione al supermercato Carrefour di Alcamo, in contrada San Gaetano. Ritrovati un bidone pieno di benzina, un accendino e tre proiettili. L'ombra del racket è la pista privilegiata.

ALCAMO (TRAPANI) – Un bidone di cinque litri pieno di benzina, un accendino e tre proiettili, sono l’inquietante contenuto di un sacchetto di plastica, lasciato appeso con del fil di ferro, al cancello del supermercato Carrefour di contrada San Gaetano ad Alcamo. L’attività commerciale appartiene a Nicolò Sorrentino, titolare pure della Sormec Metalmeccanica che si occupa di movimentazione merci, stoccaggio e costruzione di gru idrauliche. Ma a fare l’allarmante scoperta, sarebbe stato il figlio dell’imprenditore che, circa un’ora dopo la chiusura del supermercato, vi sarebbe tornato per prendere qualcosa dimenticata in ufficio.

Arrivato al cancello che delimita il grande parcheggio adiacente al mega market, che insiste a poche centinaia di metri dall’uscita autostradale Alcamo est, si è accorto del sacchetto penzolante. Sceso dall’auto per toglierlo, ha trovato l’amara sorpresa. L’uomo ha subito chiamato i carabinieri della compagnia di Alcamo, che giunti sul posto, hanno immediatamente informato la Procura di Trapani del grave messaggio intimidatorio denunciato.

Le indagini ruotano a trecentosessanta gradi. Nicolò Sorrentino è un imprenditore con molti interessi anche nella vicina Partinico, è socio del Consorzio Cosar e titolare di un capannone nell’area artigianale di Contrada Margi. Su di lui, quale rappresentante legale della propria società metalmeccanica, pende fra l’altro una condanna a due anni di reclusione, emessa dal Tribunale di Trapani lo scorso mese di febbraio, per omicidio colposo, a seguito della morte dell’operaio verniciatore e dirigente sindacale dell’Ugl Gregorio Messana, avvenuta nel 2006. Gli investigatori non intendono tralasciare nessuna pista, anche se quella più accreditata è legata al racket delle estorsioni.


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