“Un catamarano per la legalità” |L'annuncio rimane nel cassetto - Live Sicilia

“Un catamarano per la legalità” |L’annuncio rimane nel cassetto

Nel 2013 il presidente della Regione si impegnò: “Userò l'imbarcazione confiscata a Vito Nicastri per irridere la mafia”. Ma il progetto non è mai partito. Mariella Lo Bello: “Costava troppo”. La storia dal nuovo numero di "S": COMPRALO QUI.

Era stato confiscato al “re del vento” Vito Nicastri. E quel catamarano, sottratto all’imprenditore ritenuto vicino a Matteo Messina Denaro, doveva essere il “simbolo della legalità in mare”, un modo per “prendere in giro la mafia”, il mezzo per “circumnavigare l’isola” durante le manifestazioni antimafia. Tutte espressioni usate dal presidente della Regione Rosario Crocetta quasi due anni fa e rigorosamente documentate da centinaia di articoli giornalistici. Quel progetto, ça va sans dire, non è mai partito.
Era il 29 aprile 2013. Crocetta aveva annunciato l’intenzione di prendere in affitto l’imbarcazione al prezzo di cinquemila euro al mese. Il catamarano è un lussuoso Lagoon lungo 14 metri e largo 8, con una superficie di quasi 120 metri quadrati calpestabili, un vero e proprio appartamento di lusso sul mare, un gioiello della nautica costruito nel 2009 proprio per Nicastri. Secondo il presidente della Regione doveva diventare un “simbolo” della rivincita dello Stato e della società civile sulla mafia.
Pochi giorni dopo, Crocetta preparò la strada. La primavera del 2013 non era ancora finita quando il catamarano ospitò a bordo il governatore e alcuni assessori regionali per la presentazione del Centro Internazionale di Studi Interdisciplinari del Mediterraneo intitolato a Paolo Borsellino. “Vorremmo – disse in quell’occasione l’allora assessore al Territorio Mariella Lo Bello – che questo catamarano fosse un testimonial di legalità in giro per la Sicilia e che lo utilizzassero sia l’Ispria sia l’Arpa”. Applausi antimafia e articoloni.
A 18 mesi di distanza “S” è tornata sulle tracce del catamarano ex mafioso: l’imbarcazione è ancora ormeggiata a Marsala, ma senza alcun simbolo che rimandi alla Regione. A gestirlo non è Crocetta, come era stato annunciato alla stampa, ma Peppe Fornich della “Sailing e Sails”, agenzia di charter velico alla quale il tribunale ha affidato la gestione del bene confiscato. Ma che fine ha fatto la locazione del catamarano da parte della Regione? E le veleggiate antimafia? “Non si è concretizzato mai niente, non c’è nulla di vero – spiega Fornich – La locazione non è mai partita e la Regione non ha versato mai un euro”. E la veleggiata per la conferenza stampa? “Abbiamo sostenuto noi tutte le spese, carburante compreso”, sostiene Fornich.
Oggi Mariella Lo Bello è vicepresidente della Regione. E a due anni di distanza da quell’annuncio, l’esponente della giunta Crocetta allarga le braccia: “L’idea era bella – dice – ma la realizzazione era costosa, il costo del carburante risultava essere troppo oneroso. Dal punto di vista mediatico sarebbe stata una bella cosa, ma abbiamo dovuto metterla da parte”. L’assessore ribadisce che “era un modo per consentire che un bene confiscato potesse essere utile per la collettività”. Due anni dopo, di quel progetto resta solo l’annuncio.

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