Un mutuo per salvare i Comuni |Legge d'assestamento dimezzata - Live Sicilia

Un mutuo per salvare i Comuni |Legge d’assestamento dimezzata

Il presidente stoppa l'assalto alla diligenza. Il governo decide: prestito da 65 milioni.

 

Ars, l'assestamento
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PALERMO – Un assestamento di bilancio trasformato in una brutta finanziaria elettorale. Il solito carrozzone di misure inserite dai deputati nel copione eterno e immutabile di questa Assemblea regionale, sempre uguale a se stessa. Ma è arrivato l’altolà del presidente Giovanni Ardizzone, che sta lavorando allo stralcio delle norme introdotte in commissione Bilancio che introducono finanziamenti a pioggia. La mannaia della presidenza dell’Ars, benedetta da Rosario Crocetta che ha disconosciuto il testo da assalto alla diligenza partorito dalla commissione, si sta abbattendo in queste ore sul ddl. Che alle 18 approderà in Aula, dopo che la seduta di questa mattina si è aperta e poco dopo chiusa con un aggiornamento.

La maratona notturna in commissione Bilancio ha prodotto con un fuoco incrociato di emendamenti di vario colore politico una legge monstre. Il cui contenuto era stato illustrato nei giorni scorsi da Accursio Sabella su Livesicilia. La solita Ars, la solita idea di spesa pubblica assistenziale se non clientelare, il tutto a scapito dello sviluppo e delle vere emergenze. Come quella dei Comuni, di cui in queste ore si sta discutendo in commissione Bilancio. Come raccontato da Livesicilia la scorsa settimana, i Comuni reclamano delle somme, stanziate dalla scorsa finanziaria regionale e non ancora arrivate, per chiudere i bilanci. Ci sono 110 Comuni, circa un terzo del totale, che non hanno ancora approvato il bilancio di quest’anno. Di questi sette sono in dissesto e ben 46 non hanno nemmeno portato il documento contabile in giunta.

Un’emergenza a cui il governo cercherà di mettere una pezza, dopo che i fondi stanziati si sono sostanzialmente incagliati, con un mutuo che faccia arrivare nelle casse dei Comuni quaranta milioni per dare fiato. L’ipotesi è confermata a Livesicilia dall’assessore regionale agli Enti locali Luisa Lantieri. La decisione dovrebbe essere approvata in queste ore dalla giunta – dopo un vertice tra governo e Presidenza dell’Ars – per arrivare in Aula sotto forma di emendamento a stretto giro di posta.

Insomma, l’impressione è che la mannaia di Ardizzone da una parte e l’emergenza pressante dei Comuni dell’altra faranno sì che l’assestamento si riduca a un testo ben più snello e ridotto rispetto alla fiera di paese uscita fuori dalla commissione. Probabilmente resisteranno le norme per i Comuni e per le zone alluvionate e forse poco altro. Il resto, incluse quelle che oggi Toto Cordaro del Cantiere Popolare riassumeva come “mance e manciuglie”, si rimanderà alla finanziaria vera e propria, se il clima dell’Aula lo consentirà.

aggiornamento ore 21:15 La giunta di governo ha deciso di accendere un mutuo da 65 milioni per finanziare i Comuni. Lo conferma a Livesicilia l’assessore Luisa Lantieri. La delibera della giunta è diventata un emendamento alla legge di assestamento. Intanto, il ddl di assestamento è stato praticamente dimezzato dalla presidenza, che ha cassato una serie di norme che introducevano contributi a piogga e quelle che avrebbero consentito prepensionamenti anticipati.

Sul mutuo arriva anche la nota di Palazzo d’Orleans. La giunta regionale, riunita ieri, ha approvato un emendamento per rimpinguare il capitolo relativo alle spesa dei comuni che risultavano non avere copertura finanziaria, per 65 milioni di euro. La giunta ricorrerà ad un prestito per l’intera somma, evitando che molti comuni possano andare in disequilibrio. “Con la proposta del governo, – afferma Crocetta – si va incontro seriamente ai comuni della Sicilia, che oltre alle centinaia di opere finanziate attraverso il “Patto per la Sicilia”, potranno effettuare ulteriori investimenti e saldare i debiti contratti. Siamo a fianco dei comuni. Inoltre con i contributi a pioggia non ammessi dal presidente Ardizzone, viene immediatamente finanziata la protezione civile, per circa cinque milioni di euro, per far fronte alle spese immediate. E’ stato approvato un emendamento per la formazione professionale, per far diventare legge l’obbligo per gli enti di assumere i lavoratori dall’albo, andando così incontro ai lavoratori già licenziati che – conclude Crocetta – potranno riprendere il lavoro”.


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