PALERMO – “Un luogo-della memoria nel casolare dove è stato ucciso Peppino Impastato: un percorso storico dell’antimafia, da Cinisi a Palermo. Ci auguriamo che i lavori vengano fatti al più presto, ponendo fine a uno scempio che è durato per troppo tempo, con un impegno unitario, evitando contese e competizioni”. Lo dicono Umberto Santino, del centro Impastato di Palermo e Giovanni Impastato di Casa Memoria di Cinisi dopo l’annuncio da parte della Regione siciliana dell’acquisto del casolare dov’è stato ucciso Peppino Impastato e che diventerà pubblico.
“Il percorso della memoria – aggiungono – che a Cinisi va da Casa Memoria, che Felicia, la madre di Peppino, ha voluto che fosse aperta, come lo è stata nei suoi lunghi anni di impegno instancabile, alla vecchia sede di Radio Aut, al casolare, continua a Palermo, con la sede del Centro e con il Memoriale-laboratorio della lotta alla mafia – No Mafia Memorial che ha cominciato l’attività nei locali di Palazzo Gulì, nel centro storico della Città.Il 3 settembre il Centro e il No Mafia Memorial hanno presentato, assieme al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, al capo di gabinetto Licia Romano, all’assessore alla cultura Adham Darawsha e a Nando Dalla Chiesa, il progetto “Le forme della memoria. Oltre la commemorazione”, inaugurandolo con un’installazione che ricorda la strage di via Carini, dove sono stati assassinati il prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo. Il progetto, partendo dai segni già esistenti: le lapidi, le targhe, le intitolazioni di strade per iniziativa della CGIL e del Comune di Palermo, i monumenti, vuole sviluppare, con nuovi linguaggi, una storia dell’antimafia, che ha visto il sacrificio dei caduti nella lotta alla mafia e delle vittime innocenti. Una storia che si è già cominciata a delineare con le mostre attualmente esposte a palazzo Gulì e continuerà con le iniziative organizzate da Casa Memoria, con la ristrutturazione del casolare e la realizzazione del progetto del Memoriale in tutte le sue articolazioni”.
(ANSA).